La pagina pubblicitaria sul periodico lucano Controsenso trasuda il pathos delle grandi attese: «Sta arrivando...». Ma - in «arrivo» - che ci sarà di così importante? Si tratta di un romanzo. Capirai che notizia: di romanzi (freschi di stampa e rigorosamente invenduti) sono pieni le librerie. Una sorte che rischia di toccare anche all’ultima «fatica letteraria» dell’avvocato Piervito Bardi che, con il giornalista Walter De Stradis, ha scritto «La notte prima dell’alba» (Sacco Editore), arditamente definito dagli autori un esempio di «Gius-Reality». Ecco, ci mancava solo il «Gius-Reality»...
Per capire (almeno, tentare di capire) l’inedita formula narrativa, leggiamo la trama sulla quarta di copertina: «Inverno del 2002. Il celebre avvocato lucano Leonardo Lucenti (in realtà l’alter ego dell’avvocato Piervito Bardi ndr), noto per le sue battaglie per la legalità e per aver difeso alcuni vip, viene arrestato all'alba. La città è sgomenta, l'interessato non si capacita: perché l'ex boss calabrese "Pipi Chinu", che lui non conosce, lo ha tirato in ballo? E poi, Stefano Ricciardi (in realtà l’avatar del pm John Woodcock ndr), giovane ed ambizioso magistrato che ha ordinato il suo arresto, ha forse del risentimento personale nei suoi confronti? E in tutto questo, cosa c'entra Luisa Siracusa, prestigiosa giornalista del Corriere e collaboratrice dei Servizi Segreti? Inizia così una lotta contro il tempo per far emergere la verità e che vedrà coinvolti alcuni personaggi, fra i quali anche il "Re" di Sanremo, ex divo della tv caduto in disgrazia in seguito al suo clamoroso arresto di qualche tempo prima. Benvenuti nell'Italia del "Gius-Reality"!». Non c’è che dire: proprio un bel polpettone.
Ma perché in questi giorni a Potenza - soprattutto tra i corridoi del Palazzo di giustizia - sono in tanti a darsi di gomito? Tutto merito del sottile transfert che lega i fatti narrati nel romanzo con una concretissima vicenda giudiziaria risalente al 22 novembre 2004 (quindi due anni dopo rispetto ai fatti narrati nel libro ndr) che in Basilicata fece scalpore.
Il blitz disposto dal pm Woodcock - all’epoca in servizio a Potenza - rientrava nell’ambito dell’inchiesta «Iene 2», sui legami tra criminalità e politica nella gestione degli appalti in Lucania. Cinquantuno arresti tra cui importanti parlamentari, imprenditori in vista e professionisti di grido: a cominciare proprio dal presidente della Camera Penale della Basilicata, Piervito Bardi. Le accuse non reggono però la prova del tribunale del riesame; le richieste di Woodcock vengono respinte, nonostante il tribunale della libertà riconosca «gravi indizi di reità in ordine ai delitti scopo dell'associazione mafiosa». Il massiccio annullamento dei rinvii a giudizio di questo processo spinge l’allora ministro Roberto Castelli a istruire un'indagine sull'operato del pm Woodcock, inchiesta che però non riscontra nessuna scorrettezza. L’avvocato Bardi viene assolto in primo grado dal Tribunale di Potenza il 4 giugno 2008, ma l’11 febbraio 2010 la Corte di Appello di Potenza (non accogliendo la richiesta di assoluzione presentata dal procuratore generale) ribalta la sentenza precedente e condanna Bardi a due anni per favoreggiamento, «aggravato dall’aver commesso il reato a vantaggio di una persona considerata mafiosa».
Di quest’ultimo sviluppo nel romanzo di Bardi non c’è traccia, mentre si sprecano le frecciatine contro le «ambizioni» del giudice Ricciardi (alias Woodcock) che, nel frattempo, ha chiesto e
ottenuto di essere trasferito al tribunale di Napoli. Pare che una copia de «La notte prima dell’alba» gli sia già stata spedita presso la sua nuova sede giudiziaria. In attesa, forse, di una «recensione». Firmata Woodcock?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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