Vendite in blocco al Tintoretto: gli inquilini contro i sindacati

Daniele Petraroli

Avete bisogno di consulenza per trattare l’acquisto del vostro appartamento dal proprietario dell’edificio? Evitate con cura di rivolgervi alle organizzazioni sindacali degli inquilini. Questa almeno è la morale che si ricava dalla storia del comprensorio di viale del Tintoretto 88. Dal momento in cui è stato venduto (e precisamente il 16 dicembre 2004) alla società Vis srl dalla GGI Properties (gruppo Generali) per 61,2 milioni di euro, per i residenti è cominciato un lungo calvario. Fatto di proposte di vendita elevate vicine al doppio del reale valore dell’immobile, stimato in circa 63 milioni di euro. Una storia come tante, con i prezzi del mattone che subiscono impennate imprevedibili, purtroppo, se non fosse che questa volta a peggiorare la situazione sono intervenuti anche i sindacati degli inquilini. Impegnati, a detta di molti abitanti del comprensorio, non a strappare alla proprietà un prezzo di vendita più favorevole agli affittuari ma a convincerli ad acquistare il proprio appartamento a costo maggiorato.
Ma andiamo con ordine. Nel febbraio-marzo 2005 la prima proposta della Vis srl agli inquilini: 115 milioni di euro, praticamente il doppio di quanto aveva pagato il complesso tre mesi prima. Inutile dire che è stata rifiutata in blocco. Allora l’idea, che dal punto di vista della Vis si è rivelata geniale. Nessuna trattativa con l’Associazione inquilini Tintoretto 88 ma solo con i sindacati, Sicet e Sunia in primis, scelti dagli stessi residenti. Ma il risultato per questi ultimi è sconfortante. A giugno la Con.it casa (cooperativa referente dei sindacati) si accorda con la Vis srl per una somma complessiva di 92 milioni di euro (50 per cento in più del reale valore). Inoltre nel ripartire la somma su tutte le varie unità immobiliari vengono in molti casi aumentate, forse per errore, le superfici commerciali. Risultato: la cifra finale, sommando così i prezzi dei vari appartamenti, si sarebbe avvicinata ai 100 milioni di cui però, sembra, solo 92 sarebbero finiti nelle casse della Vis. Nuova riunione degli inquilini e nuova sonora bocciatura della proposta.
A questo punto, gennaio 2006, si verifica una spaccatura nel consiglio direttivo dell’Associazione inquilini Tintoretto 88. Da una parte alcuni consiglieri si schierano a favore delle organizzazioni sindacali e reputano giusto un prezzo minimo di 85 milioni per trattare con la proprietà, dall’altra la maggioranza degli aderenti all’associazione che stipula una convenzione con la Co.sv.edil. per farsi affiancare nella negoziazione partendo da 64-70 milioni.
Arriviamo così a maggio 2006. È in quel momento che la situazione precipita. I sindacati per paura di essere scalvacati nella trattativa, indicono un referendum tra gli inquilini per farsi approvare gli importi riportati nelle schede tecniche di ogni appartamento concordate con la Vis srl. Inutile dire che ancora una volta la somma è vicina ai 100 milioni su cui avevano trovato l’accordo l’anno precedente. Su 294 residenti votano in 170 e 164 di questi approvano.
A giugno l’epilogo, per il momento, della storia. I sindacati, tramite una società creata appositamente, la Tintoretto gestioni immobiliari srl, raggiungono l’intesa e firmano un contratto preliminare sulla base di 77 milioni di euro ma solamente per le unità abitative. La proprietà, dunque, rivendendo anche gli esercizi commerciali dovrebbe ricavare una cifra pari, ancora una volta, a quei famosi cento milioni. Un guadagno netto di quasi il 50 per cento rispetto all’esborso di un anno e mezzo prima. Senza considerare che non sono stati fatti i lavori di manutenzione necessari per un palazzo con 34 anni di età con un costo stimato in una decina di milioni di euro.


«Quella dei sindacati è stata concorrenza sleale», denunciano gli inquilini, che ora avranno appena 60 giorni di tempo per decidere se comprare a prezzo maggiorato o rimanere in affitto rischiando in futuro lo sfratto. Questo a oggi. Perché già si annunciano azioni legali da parte dell’Associazione inquilini Tintoretto 88 contro sindacati, Vis, Tintoretto gestioni immobiliari srl e Con.it.

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