Scritto da Shakespeare tra il 1594 e il 1596, Il mercante di Venezia, in scena al teatro Argentina da questa sera, prende il titolo dal personaggio di Antonio, mercante facoltoso, ma uomo dominato dalla malinconia che vive rispecchiandosi nella felicità dellamico Bassanio. Quando, per poter corteggiare al meglio la bella e ricca Porzia, Bassanio gli chiede tremila ducati in prestito, Antonio, poiché ha tutto il suo denaro impegnato in speculazioni oltremare, non esita a rivolgersi allebreo usuraio Shylock, il quale chiede in pegno, in caso di insolvenza, una libbra di carne che deve essere tagliata dal corpo del debitore. Quando una tempesta improvvisa travolge tutte le sue navi, Antonio si ritrova nellimpossibilità di onorare il suo debito: una storia di amicizia minaccia così di trasformarsi in tragedia.
Nei panni di Shylock troviamo Eros Pagni, affiancato da una compagnia di giovani attori di sicuro valore come Gaia Aprea, Max Malatesta e Sebastiano Tringali. Diretti da Luca De Fusco. «La prima decisione - afferma il regista - è stata quella di ricontestualizzare il Mercante, togliergli lambientazione seicentesca e situarlo in una Venezia degli anni 30, che ricorda Casablanca, Tangeri o Istanbul. Venezia è infatti, per il poeta una città esotica e di confine, cinica e mercantile, quasi lequivalente di alcune città orientali nella cinematografia.
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