Roma

Verbalizzazione È scaduto l’appalto: rinviate le udienze

Numerosi processi rinviati per la scadenza dell’appalto alla società che si occupa delle trascrizioni nelle udienze dibattimentali. In qualche caso, ieri, si è ovviato al problema solo attraverso verbalizzazioni a mano.
Tra le udienze rimandate, anche quella ai cinque imputati per il crollo del solaio del palazzo delle Esposizioni, avvenuto il 14 settembre 2004, quando erano in corso lavori di ristrutturazione. Ezio Maria Gruttadauria, responsabile unico del procedimento dell’azienda speciale Palaexpò, Bruno Moauro, direttore dei lavori per conto dell’Ati, aggiudicataria della ristrutturazione, Antonio Di Muro, coordinatore della sicurezza, Sergio Senni, direttore di cantiere per conto dell’Ati, e Paolo Colasanti, capocantiere sono accusati di disastro colposo e lesioni personali colpose. Ma il processo si potrà svolgere solo il 15 giugno.
«Ancora una volta occorre constatare che l’amministrazione della giustizia penale vedrà rallentamenti nello svolgimento delle proprie funzioni - denuncia il pm Paolo Auriemma, presidente dell’Anm di Roma e Lazio - per il venir meno dell’attività di verbalizzazione con trascrizione fonografica delle udienze in larga parte del territorio nazionale, tra cui è compreso il distretto di Roma». Il contratto, scaduto il 30 aprile, non è stato tempestivamente prorogato o rinnovato. «Questo, in pratica, - prosegue Auriemma - impone una ottocentesca verbalizzazione a mano in udienza del cancelliere sotto la dettatura o la direzione del giudice, e che riporterà, secondo la espressione usata dal codice di procedura penale, soltanto sinteticamente quanto affermato da testi, imputati avvocati e pubblici ministeri, con evidente pregiudizio della rapidità delle decisioni, che vedranno rallentamenti a causa della evidente macchinosità della procedura». La notizia della mancata concessione dell’appalto è stata diffusa, poi, solo il 30 aprile scorso, senza dar la possibilità di organizzare il lavoro in modo tempestivo e in maniera differente.


La Anm romana evidenzia la grave preoccupazione per il protrarsi di questa situazione e sollecita ogni iniziativa indispensabile per non causare ulteriori disagi ad un servizio le cui carenze sono state spesso strumentalmente e addebitate alla inefficienza dei magistrati, che di questa situazione sono vittime come cittadini e come operatori».

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