Politica

Vertice notturno per salvare l'Europa Limiti al deficit di bilancio e unione fiscale

Maratona notturna per salvare l'Europa. Nella bozza conclusiva del summit tra i leader dei paesi dell'Eurozona stabilito il limite al deficit massimo dello 0,5% sul Pil. Anticipato a luglio l'European Stability Mechanism con un fondo di 500 miliardi e che potrà ricapitalizzare direttamente le banche. Parigi avverte: "L'euro può esplodere". La Germania spinge per rivedere i trattati. Il cancelliere tedesco Angela Merkel: "L'euro ha perso credibilità ed è necessario che ritorni ad averne. Per questo bisogna che i 17 Paesi dell'eurozona prendano una posizione chiara per un futuro di sorveglianza, stabilità e unione fiscale". Monti: rafforzare il mercato interno Ue, il sistema comunitario e blindare l'Eurozona

Vertice notturno per salvare l'Europa Limiti al deficit di bilancio e unione fiscale

Dopo la riunione tra i capi di stato e di governo dell’Unione europea a Bruxelles, è arrivato il momento del vertice tra i leader dei paesi dell'Eurozona. Un vertice cruciale per tentare di trovare soluzioni a breve e lungo termine alla crisi del debito, che minaccia la sopravvivenza dell’eurozona. Il vertice continuerà domani e riguarderà in particolare i cambiamenti di trattati richiesti dalla Germania per rafforzare la disciplina di bilancio e sulle misure di breve termine per creare dei paracolpi efficaci contro la crisi. L'incontro è visto come uno dei più importanti negli ultimi anni, per le decisioni cruciali che dovrà prendere e che interesseranno la stessa sopravvivenza dell'Eurozona.

Questo Consiglio, secondo molti paragonabile per rilevanza al vertice di Maastricht, che esattamente vent'anni fa decise per l'approvazione del Trattato sull'Unione economica e monetaria, si apre in un clima differente, cercando "soluzioni forti e credibili" per mettere fini alla crisi del debito sovrano e impedire che un momento simile si ripeta nel futuro.

I punti controversi all'interno dei 27 erano finora le risposte da opporre alla crisi, l'attuazioni di dispositivi finanziari, misure anti-contagio e il ruolo della Bce, ma nel vertice si tornerà invece a discutere anche di una possibile riforma del Trattato Ue. Proprio sul ruolo della Bce si è espresso Silvio Berlusconi. L'ex premier, arrivato a Marsiglia, dove si terrà oggi il congresso del Ppe, ha auspicato che si dia alla Bce "un ruolo di ultima garanzia, ovvero che possa gestire i debiti sovrani degli Stati" o "non si risolverà nessuna situazione".

Berlino insisterà durante il vertice per una vera e propria riforma di questo trattato, con la riscrittura di alcuni articoli che diano uno status costituzionale al giro di vite richiesto nella disciplina di bilancio agli Stati dell'eurozona, mentre gli altri paesi, con in testa il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy premono per un profilo più basso, facendo notare che la legislazione europea ordinaria, il "Six Pack", che entrerà a breve in vigore, ha già approvato molte delle norme richieste dal giro di vite proposto dalla Germania.

"L'euro ha perso credibilità ed è necessario che ritorni ad averne. Per questo bisogna che i 17 Paesi dell'eurozona prendano una posizione chiara per un futuro di sorveglianza, stabilità e unione fiscale", ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel arrivando al vertice europeo a Berlino e annunciando un vertice tra i leader dell’Eurozona, che si è tenuto stanotte subito dopo quello a 27 iniziato intorno alle 20.

Le prime notizie che emergono dal summit parlano di un accordo di principio per dare vita a un'unione di bilancio (fiscal compact). In particolare, è stato stabilito che "i bilanci dei governi dovranno essere, in linea di principio, in pareggio. Gli stati membri potranno avere un deficit solo in seguito a un impatto sul bilancio del ciclo economico o in caso di eccezionali circostanze economiche". Lo prevede la bozza di conclusioni del vertice Ue nella parte relativa a "nuove regole di bilancio".

Inoltre, si sarebbe stabilita un'adozione obbligatoria di un limite dello 0,5 % di deficit annuale rispetto al Pil e un anticipo a luglio 2012 dell'introduzione dell'European Stability Mechanism, rafforzato da una sorta di clausola che permette di intervenire anche direttamente a sostegno del sistema bancario. Insomma, norme più severe sulle regole di bilancio e sulle procedure di emissioni del debito. Nella bozza conclusiva si spiega inoltre che l'Esm - che dovrebbe avere una capacità di 500 miliardi di euro - avrebbe anche la possibilità di ricapitalizzare direttamente le banche. Sull'Esm, i leader concordano: "Il nostro obiettivo comune è che l'Esm entri in vigore a luglio 2012.

La Banca Centrale intanto oggi ha deciso per un abbassamento dei tassi dello 0,25%. Quello di rifinanziamento scende all'1%. L'intervento tocca anche il tasso sui depositi che passa allo 0,25% e quello marginale, che scende all'1,75%. Mario Draghi, presidente della Bce, ha sottolineato l'importanza di un "accordo di bilancio" fra i paesi dell'Ue, per raggiungere un risanamento del bilancio, elemento chiave per ridare una stabilità ai mercati. Riguardo al minimo storico dell'1%, raggiunto oggi dai tassi, ha poi ribadito che la Bce non darà "impegni preventivi in merito ai tassi". Gli interventi non convenzionali decisi dalla Bce andranno nella direzione di un'operazione di rifinanziamento a tre anni. Inoltre l’Eurotower ha abbassato la soglia di rating necessaria per alcuni collaterali: accetterà come garanzia sui prestiti anche strumenti finanziari con giudizio A.

E mentre la Gran Bretagna di Cameron cerca di approfittare del vertice, per ottenere la rinazionalizzazione di alcune politiche europee come moneta di scambio per le modifiche al Trattato, il ministro francese agli Affari Europei, Jean Leonetti, si mostra particolarmente preoccupato dalla situazione, che ritiene "grave". Secondo il ministro "l'euro può esplodere e l'Europa fallire, una catastrofe non solo per Europa e Francia, ma per tutto il mondo". Leonetti ha anche criticato i recenti tagli del rating da parte delle agenzie.

Della stessa idea il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha ribadito i rischi corsi dalla moneta unica: "Mai il rischio di un'esplosione è stato così grande". Il Presidente francese Nicolas Sarkozy  Nel corso del suo intervento al vertice del Partito popolare europeo a Marsiglia, Sarkozy ha chiesto ai leader europei  di siglare domani un accordo per far fronte alla crisi del debito, perché "non c’è una seconda possibilità".

Rafforzare il mercato interno della Ue, il sistema comunitario e blindare l’Eurozona. Sarebbero queste invece le priorità che Mario Monti ribadirà questa sera. Secondo il premier, bisogna salvaguardare la moneta unica e farlo in fretta. Il premier, riferiscono fonti italiane, vuole innanzitutto che venga applicato il Trattato vigente, che si possano utilizzare gli strumenti a disposizione per evitare il tracollo dell’Eurozona, poi eventualmente si può discutere senza escludere possibili modifiche della Carta. Monti sarebbe quindi aperto alle istanze di Germania e Francia, ma punterebbe a un coinvolgimento di tutti e 27 i Paesi. Il presidente del Consiglio, dunque, mira a porre il futuro dell’Europa davanti a qualsiasi interesse nazionale. È per questo motivo, sostengono le stesse fonti, che il Capo dell’esecutivo sta portando avanti una mediazione, soprattutto con Londra che è la più ostica a modificare i Trattati. 

E proprio dall’incontro bilaterale con David Cameron, il presidente del Consiglio italiano Mario Monti è uscito con la convinzione che vi siano dei "margini" per superare le perplessità britanniche ad una "modifica leggera" dei trattati.

A riferirlo sono fonti italiane a margine del summit di Bruxelles.

Commenti