Vescovo di Torino, in arrivo l’outsider da Strasburgo

Una delle decisioni che Benedetto XVI dovrà prendere al rientro da Castelgandolfo, sarà la nomina del nuovo arcivescovo di Torino. E nelle ultime settimane un nuovo importante nome si è aggiunto alla lista dei candidati già noti: quello di monsignor Aldo Giordano, 56 anni, originario di Cuneo, dal 2008 osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa di Strasburgo dopo essere stato dal 1993, per quindici anni, segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (CCEE). Giordano non è ancora vescovo, è giovane, e da due anni è entrato a far parte del servizio diplomatico della Santa Sede. Nell'ultima lista di candidati, inviata dal nunzio in Italia Giuseppe Bertello alla Santa Sede, è indicato al primo posto.
Sembra dunque tramontare, almeno per il momento, la candidatura del vescovo di Alessandria Giuseppe Versaldi, molto vicino al cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, che lo ebbe come vicario nella diocesi di Vercelli e che lo avrebbe visto bene a guidare la diocesi cardinalizia del Piemonte e in futuro la stessa Cei. Gli altri candidati, oltre a Versaldi, indicato come quarto nome nella lista del nunzio, sono il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, già assistente dell'Azione Cattolica, e il vescovo di Vicenza Cesare Nosiglia, già vicegerente del cardinale Camillo Ruini a Roma, proposto dall’attuale presidente dei vescovi italiani Angelo Bagnasco.
La nomina di un outsider come Giordano rappresenterebbe una novità (l’ultimo prelato ad essere nominato alla guida di una diocesi cardinalizia italiana senza essere già vescovo fu Carlo Maria Martini a Milano, ormai trent’anni fa) e il fatto che sia stato indicato come primo nella rosa della nunziatura sta a indicare che gode certamente anch’egli del gradimento della Segretario di Stato Bertone.
Anche se la nomina del nuovo arcivescovo di Torino dovesse essere annunciata il prossimo autunno, il prescelto difficilmente potrà rientrare nella rosa dei nuovi cardinali che Benedetto XVI creerà a fine novembre: gli italiani candidati alla porpora sono già tanti (in attesa, ci sono gli arcivescovi di Palermo e Firenze, Paolo Romeo e Giuseppe Betori, in Curia romana si va dal Prefetto dei santi Angelo Amato al Penitenziere maggiore Fortunato Baldelli, dal presidente della Prefettura per gli affari economici della Santa Sede Velasio De Paolis al «ministro della cultura» Gianfranco Ravasi) e il capoluogo piemontese potrebbe aspettare un turno.


Altre nomine imminenti in Vaticano sono quelle dei successori dei cardinali Franc Rodé e Claudio Hummes, rispettivamente Prefetti delle Congregazioni per i religiosi e per il clero, mentre potrebbe lasciare Roma anche il segretario della Prefettura degli affari economici, l’arcivescovo Vincenzo Di Mauro, destinato a fare il coadiutore a Vigevano.

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