Viaggi aerei dalla Romania per svaligiare i duty-free shop

Nell’ufficio del capo della polizia giudiziaria di Fiumicino - una ventina di metri quadrati in totale - i funzionari Roberto Mattei e Elio Sorrentino stanno dettando le ultime direttive ai propri «segugi»: una ventina di uomini in borghese scelti tra i migliori in campo, da sguinzagliare tra le decine di negozi duty-free sparpagliati all’interno della «zona sterile» dell’aeroporto intercontinentale di Fiumicino. Parola d’ordine: setacciare le liste con i nominativi dei passeggeri sui voli provenienti dall’est Europa; controllare coloro che sono in transito nello scalo romano e che effettuano strane rotte; contestualmente tenere d’occhio i negozi, dai quali stanno sparendo, al ritmo di alcune centinaia di pezzi al giorno, costosi profumi di marca. Al punto tale da costringere i negozi presi di mira da vere e proprie bande organizzate di criminali romeni, albanesi e polacchi - ad assumere body-guard privati e vigilantes, proprio come normalmente avviene per le discoteche, in ogni esercizio commerciale dell’aeroporto. Già, perché il danno economico già subìto per alcune esercenti si aggira intorno al milione di euro in termine di 10, 12 mesi. Così ora nei negozi dell’aeroporto si cerca di correre ai ripari: sistemi anti-taccheggio di ultima generazione, telecamere in ogni angolo dei negozi e, come detto, uomini della vigilanza privata. A queste iniziative poi si affiancano le indagini e gli arresti, da parte degli uomini della Polizia giudiziaria, coordinati dal dirigente della Polaria, Giovanni Sigillino.
In effetti negli uffici della Polaria c’è imbarazzo a parlare del modus operandi di questi furti, che nel giro di un anno sono diventato un fenomeno. Anche perché il business è appetitoso. «Questi uomini oltre che ladri pendolari, nel senso che vanno e vengono in giornata partendo, per fare un esempio da Bucarest, effettuano una serie di transiti, a Roma, Amsterdam, quindi tornano a Roma e poi nel loro paese, a Bucarest - spiega un funzionario della Polaria che preferisce restare anonimo - riescono nel giro di una giornata a fare il pieno di profumi sottratti nei negozi per un valore complessivo di circa 20, 25 mila euro. Tutta merce rivenduta in nero a commercianti compiacenti, che l'acquistano a metà prezzo. Comunque alla fine nelle loro tasche vanno a finire in media 10, 15 mila euro a viaggio». Gli ultimi tre - due donne ed un uomo, romeni - sono stati acciuffati pochi giorni fa: avevano rubato da due duty free 88 profumi di marca, per un valore complessivo di 7000 euro nascosti in varie riprese in due trolley. Ma sono almeno una ventina quelli arrestati nelle ultime settimane.
Il sistema escogitato scoperto a raccontato dagli investigatori è complesso. Alcuni di loro, tramite apposite agenzie di viaggi, spesso condotte da stessi connazionali, acquistano a prezzi stracciati biglietti aerei di andata e ritorno nella stessa giornata. Partendo poi dalla loro città, sostano in transito, facciamo un esempio, nella capitale.

Qui senza uscire dalla frontiera e spesso senza essere sottoposti a controlli, rimangono nel settore transiti, in attesa di ripartire con una coincidenza per un’altra città europea, come Amsterdam o Madrid. In quel lasso di tempo passano all’azione facendo razzia di profumi o di altri oggetti di valore.

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