da Roma
La bufera sulla presunta concertazione tra dirigenti Rai e Mediaset è ancora tutta da dimostrare. Ma l’azienda di viale Mazzini scende in campo per tutelarsi, annunciando, con il direttore generale Claudio Cappon, che la Rai si costituirà parte lesa per gli eventuali danni subiti, avviando immediatamente un’indagine interna «per verificare i fatti e accertare eventuali responsabilità individuali».
L’annuncio non è l’unica contromossa del servizio pubblico radiotelevisivo. C’è anche il gesto simbolico di Claudio Petruccioli che si presenta all’assemblea dell’Usigrai, il sindacato fortemente orientato a sinistra dell’azienda, e prende le distanze dai dirigenti presenti nelle intercettazioni. Quella del presunto patto con Mediaset «era un’altra Rai, perché noi non c’eravamo», dice il presidente. «La Rai di oggi non è più quella di una volta, pur riconoscendo che non è ancora quella che si vorrebbe costruire e avere». La presa di posizione è ferma, seppure sia adottata in un momento di estrema debolezza e confusione della tolda di comando di viale Mazzini, scossa dal pasticcio della rimozione forzata di Angelo Maria Petroni da parte del ministro dell’Economia.
In questo panorama confuso e frastagliato si alzano le voci dei consiglieri di amministrazione vicini al centrosinistra. Sandro Curzi parla di «infiltrazione nel servizio pubblico con dirigenti al servizio di interessi terzi e della concorrenza»; Carlo Rognoni invoca «di corsa una legge ad hoc per la Rai»; Nino Rizzo Nervo parla di «fatto inquietante» e si attende le dimissioni di dirigenti e giornalisti Rai coinvolti nelle intercettazioni. C’è poi il fronte della Commissione di vigilanza che chiede alla Rai di essere informata sulla vicenda Rai-Mediaset. È il presidente Mario Landolfi a scrivere una lettera a Cappon chiedendo che la Commissione venga informata sull’inchiesta che l’azienda ha deciso di svolgere. Ma mentre la tela della politica e degli interessi contrapposti si dipana, Fabrizio Del Noce, uno dei dirigenti intercettati, si tiene lontano dal circolo delle dichiarazioni obbligate. E sciorina dati molto più convincenti delle opinioni.
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