da Milano
Presidente Binaghi, che cosa sono tutte queste voci sui giocatori italiani?
«Fantascienza. Fango frutto di una campagna diffamatoria. Tanto che, daccordo con i tennisti, abbiamo incaricato i nostri legali di tutelare in tutti i modi e in tutte le sedi limmagine del nostro sport».
Il Journal de dimanche ci va giù duro con i giocatori italiani. Perché?
«Non è un caso che le accuse arrivino dalla Francia. Con la loro federazione ci siamo scontrati per la data di Roma e da due anni prendono batoste dale nostre ragazze in Federation Cup...».
Che cosè allora, il solito Italia-Francia?
«Dico solo che troppe volte ormai questa rivalità ha conseguenze esagerate».
Prima il doping e ora le scommesse: che cosa cè di vero?
«Sulle scommesse per ora siamo alle chiacchiere, ma resta il fatto che il nostro è lunico sport che si autogestisce lasciando alle organizzazioni dei giocatori, Atp e Wta, il controllo dei giocatori stessi. Così i tennisti non dipendono dalle federazioni nazionali. E fino allanno scorso si gestivano da soli anche i controlli antidoping. Per farle un esempio: un giocatore radiato a vita dalla Fit potrebbe partecipare ai tornei gestiti dallAtp».
Ma il tennis è uno sport pulito?
«Con la mia gestione lo è diventato».
Ergo, prima non lo era?
«Abbiamo condannato chi ha rubato senza guardare in faccia a titoli e campioni. E se scoprissimo che qualcuno si droga useremmo ugualmente il pugno di ferro».
Sicuro dellinnocenza dei giocatori italiani?
«Fino a che sono vittime delle illazioni, sì. Tennis a parte, perché uno non può essere libero di scommettere legalmente? Ma ciò non toglie che daremo un giro di vite al regolamento della Federtennis vietando ai giocatori ogni tipo di puntata».
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