Vigilante precipita in una buca di 20 metri: salvo

È di guardia a un cantiere sulla Cristoforo Colombo, nella ronda precipita in una buca profonda ben venti metri e larga tre. È salvo per miracolo A.C., custode di 37 anni, salvato l’altra notte dai vigili del fuoco della speciale squadra Saf (Speleo-Alpino-Fluviale) che si cono calati nella «gola» per riportarlo in superficie. L’uomo, imbracato e immobilizzato, è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio. Se l’è cavata con un braccio fratturato, tre costole rotte e uno choc che difficilmente potrà dimenticare. L’incidente è avvenuto intorno alle tre di martedì notte e i pompieri del Saf, con l’aiuto dei colleghi della «11A» dell’Eur, hanno impiegato circa due ore per riuscire a tirarlo su in tutta sicurezza. Una tragedia evitata per un soffio, insomma. Sulla via che collega il litorale alla Capitale, dall’inizio dell’estate, all’altezza di Mezzo Cammino, sono in corso dei lavori per l’adeguamento del sistema viario alla prossima realizzazione di un nuovo comprensorio residenziale e cantieri sono aperti per la messa in posa di fogne, collegamenti elettrici e illuminazione pubblica. L’Acea, l’azienda di servizi capitolina, smentisce che il precipizio lasciato incautamente aperto sia stato scavato - come inizialmente sostenuto - dai suoi tecnici per il posizionamento dei pali della luce. Sul fatto è intervenuto anche il consigliere provinciale di Alleanza nazionale, Piergiorgio Benvenuti che dice: «L’incidente poteva avere conseguenze molto più gravi e, comunque, risulta veramente incomprensibile come sia potuto accadere.

È da tempo - afferma - che segnalo aperture di cantieri, anche all’interno del Raccordo Anulare, assolutamente non segnalati come dovrebbero, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, di giorno e di notte. Su quest’ultimo avvenimento ritengo vi siano responsabilità dirette di chi conduce i lavori di posizionamento di pali o quant’altro e di chi deve controllare».

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