Il vigile di quartiere è già una realtà in 12 municipi della periferia romana

«Dopo tante promesse mai mantenute da chi ci ha preceduto, è grazie all’impegno di questa amministrazione, e al finanziamento della Regione Lazio, che il vigile di prossimità è divenuto una realtà per i cittadini romani. Grazie al progetto partito in questi giorni nei 12 municipi periferici, la giunta Alemanno continua a lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini, un diritto primario e una componente fondamentale per la qualità della vita». È quanto spiega in una nota il presidente della commissione Sicurezza del Comune di Roma, Fabrizio Santori.
«Con questo progetto viene centrato un altro obiettivo del Patto per Roma sicura - continua Santori - Si realizzeranno in questo modo interventi sempre più mirati e attenti alle esigenze dei diversi quadranti di Roma, esprimendo con sempre maggiore energia le potenzialità e l’imprescindibile opera della polizia municipale sul territorio. Le modalità operative delle squadre di vigili di prossimità, composte da unità appiedate, risultano essere indirizzate al continuo contatto con i cittadini dei quartieri interessati, garantendo una copertura del servizio per almeno 12 ore al giorno e lavorando a stretto contatto con gli sportelli sicurezza municipali».
Gli ha fatto eco il presidente della Commissione Bilancio del Campidoglio Federico Guidi: «L’avvio nei 12 municipi periferici del vigile di prossimità rappresenta un ulteriore concreto impegno dell’amministrazione Alemanno allo scopo di garantire sicurezza e legalità ai cittadini romani. Con questo progetto, si avvia una sperimentazione il cui obiettivo è quello di allargare questo servizio all’intero territorio capitolino.

A questo fine, mi farò portavoce nella prossima sessione di bilancio di reperire le risorse necessarie affinché il vigile di prossimità diventi una realtà per tutti i territori romani. Sono sicuro che ad aprile avremo il supporto, in questo senso, di una Regione ancora più sensibile ai temi della sicurezza dei cittadini».

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