(...) a tutti: almeno questa settimana, i musulmani pregheranno al Vigorelli, dal venerdì successivo (il 25) fino a fine agosto, dunque per cinque settimane, affitteranno «al prezzo di qualsiasi altra associazione» il Palasharp, dalle 13 alle 16. La prossima settimana sarà convocato in prefettura un tavolo con il ministro allInterno Roberto Maroni, il sindaco Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni e il presidente della Provincia Filippo Penati per discutere sulla sede che accoglierà gli islamici da settembre, quasi certamente lex Paolo Pini ad Affori, dove potrebbe essere piazzata una tensostruttura. Una soluzione semi-definitiva, nellattesa di costruire una grande o più moschee di dimensioni minori, come decideranno appunto le istituzioni daccordo con le comunità islamiche. Il Palasharp, conferma Podestà, «è certamente meglio del Vigorelli, è lontano da quartieri abitati, facilmente raggiungibile in metropolitana e da chi arriva in tangenziale, cè una grande parcheggio». Ma «è importante che ci sia subito un tavolo, come chiedeva Fi, per governare la situazione in maniera permanente, individuando le aree possibile per un trasferimento a medio-lungo termine.
Lex ospedale ad oggi è tra le soluzioni migliori, tra i proprietari cè anche la Provincia, ma se ne valuteranno altre». E soprattutto, puntualizza il capogruppo Giulio Gallera, «neanche una tensostruttura allex Pini potrà essere considerata una soluzione degna per una città come Milano, da qui a settembre dovremo definire il percorso da seguire dopo Affori». Muoversi «in maniera disomogenea su questo tema - manda però a dire alla Lega lassessore Terzi - è negativo». Shaari ora puntualizza che quella del Palasharp «è stata unidea mia» ma ora chiede proprio a Terzi di far pagare alla comunità «una cifra simbolica come aveva promesso il prefetto, se non sarà così protesteremo». Torna a esprimere parere positivo sullex Pini, «servito dai mezzi, lontano da aree residenziali e commerciali e presto arriverà anche la metro». Ma Penati risponde già picche: «La Provincia non è disposta a offrire un immobile o terreno di sua proprietà, ad Affori stiamo già lavorando a progetti di interesse sociale. Si cerchino aree private come avviene per tutte le altre sedi di culto».
An, spiega il capogruppo Carlo Fidanza, prende atto «con soddisfazione delle proposte emerse, si va nella direzione da noi sempre auspicata di cercare subito una soluzione definitiva senza gravare inutilmente sui residenti della Fiera».
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