Villa Paganini, cerimonia bipartisan in ricordo di Biagi

È stata una cerimonia bipartisan quella tenuta nel pomeriggio di ieri dal sindaco Walter Veltroni per intitolare un viale di Villa Paganini al giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle nuove Br quattro anni fa. Accanto al sindaco e all’assessore comunale alla Cultura Gianni Borgna, che hanno ricordato la figura di Biagi come «un servitore dello Stato», sul piccolo palco allestito nella villa su via Nomentana c’erano il ministro del Welfare Roberto Maroni, di cui il giuslavorista era collaboratore, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e anche il ministro Gianni Alemanno, sfidante di Veltroni nella corsa al Campidoglio. Presenti anche il segretario della Uil Luigi Angeletti e l’esponente della Rosa nel pugno Enrico Boselli.
Una cerimonia bipartisan, come fu l’attività di Marco Biagi che collaborò con il ministro Tiziano Treu, anch’egli presente con la moglie e la sorella di Biagi alla cerimonia, con Prodi alla Commissione europea e poi con il ministro Maroni. Veltroni nel suo ricordo ha parlato di «barbarie cieca e odiosa» per chi ha compiuto quell’omicidio considerandolo in quella «delirante visione un “nemico di classe” e un “obiettivo strategico”». Per il sindaco, Biagi non perse mai di vista la necessità di coniugare la riforma del mercato del lavoro con quella della giustizia e della coesione sociale.
«La flessibilità ha contribuito a facilitare l’accesso di tanti ragazzi e ragazze al mondo del lavoro. Ma alla più alta frammentazione dei rapporti di lavoro - ha osservato Veltroni - devono corrispondere tutele e contrappesi sul piano della continuità previdenziale, della formazione nella transizione da un posto all’altro, della solidità delle indennità di disoccupazione, dei servizi offerti ai cittadini per rendere più sicura, appunto, la loro vita familiare e personale. È il grande compito e la grande frontiera a cui ci dobbiamo approcciare».
Al termine della cerimonia, che vede viale Marco Biagi a due passi da viale Massimo D’Antona, altro giuslavorista ucciso dalle Br, anche Alemanno, parlando con i giornalisti, ha fatto qualche riflessione. «Credo che questa intitolazione - ha detto - sia molto bella e importante. Ritrovarsi qui tutto lo schieramento politico, destra e sinistra attorno a Marco Biagi, è un modo per rendere onore tutti al lavoro fatto da questo studioso. Resta il fatto però che la legge Biagi non deve essere demonizzata. Mi auguro che non sia una vittima sacrificale degli equilibri politici del centrosinistra. Mi auguro - ha concluso Alemanno - che chi farà il ministro del Lavoro la giudichi con razionalità ed equilibrio correggendo naturalmente le parti da aggiustare, ma comprendendo che è una legge necessaria e non deve essere demolita».
Prima della cerimonia il sindaco Veltroni e il suo sfidante nella corsa al Campidoglio Gianni Alemanno, si sono stretti la mano e hanno avuto un breve colloquio, nel quale hanno concordato sulla opportunità di partecipare a faccia a faccia pubblici e televisivi, sicuramente uno da definire. A porre la questione, tra i viali di Villa Paganini, è stato Alemanno e Veltroni si è detto «naturalmente disponibile», sottolineando, però, la necessità di «mantenere sereno il clima della campagna elettorale». «Ho sollecitato con forza questo faccia a faccia - ha raccontato Alemanno - e il sindaco mi ha dato la sua disponibilità e mi ha promesso che si troverà un evento in cui farlo.

C’è già un’ipotesi presso l’Acer, l’associazione dei costruttori, ma credo che si debba anche farne uno in tv, in contenitori tra i più visti come Porta a porta o Matrix. Bisogna dare la possibilità ai cittadini di guardarci in faccia».

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