Vinai mette in crisi l’Udc e i centristi lo attaccano: «Raccoglie i pezzi del Pdl»

«Nessun passo indietro, continueremo a sostenere Enrico Musso». A 24 ore dal «sì» di Pierluigi Vinai, il segretario regionale dell'Udc, Rosario Monteleone, esclude possibili ripensamenti e passa all’attacco - forse spaventato dalla candidatura Vinai che può fare breccia sull’elettorato di riferimento dell’Udc - prende in giro il candidato sindaco del Pdl: «La sua discesa in campo non cambia la situazione. Mi sembra come un vecchietto che entra in una cristalleria dopo che è passato un elefante e prova con la colla a rimettere insieme i cocci di un Pdl ormai frantumato». Ce la farà a ricostruirlo? «Sarà un lavoro molto faticoso», ammette il segretario. Dichiarazioni che il vice coordinatore cittadino del Pdl Gianni Plinio raccoglie e rispedisce al mittente: «A Monteleone faccio notare come sia innaturale per un cattolico sostenere un laico distante anni luce sui temi eticamente sensibili come Musso. La verità vera è che tradisce nervosismo e preoccupazione». E dopo il «no» al vicepresidente della Fondazione Carige, molto vicino al cardinale Angelo Bagnasco, Monteleone chiude le porte anche ad un altro candidato sindaco stimato dal mondo cattolico, Mentore Campodonico.
A Rapallo, infatti, l'Udc correrà al fianco di Giorgio Costa, aspirante primo cittadino del «Circolo via della Libertà 61», movimento che fa riferimento ad Armando Ezio Capurro. «Costa è un grande ascoltatore e da vero moderato, a volte fin troppo, sarà in grado di guidare questa coalizione. Spero dimostri di essere il Vialli della situazione e che metta la palla in rete», afferma il sampdoriano Monteleone. Che poi parla di «svolta e di elementi di novità necessari», ma rivela che nella scelta finale è pesato un vecchio strumento: il sondaggio telefonico. E all'ombra del Castello, due importanti «cocci» del Pdl faranno parte della lista «Udc - liste civiche di centro». Il primo è Salvatore Alongi, consigliere comunale di maggioranza che, dopo essersi dimesso dal partito azzurro, correrà da indipendente e sarà vicesindaco in caso di vittoria di Costa: «Se non avessi aderito ad un progetto forte come questo mi sarei sentito un traditore nei confronti dei miei elettori». Il secondo è Umberto Amoretti, consigliere comunale di maggioranza passato dal Pdl all'Udc tre mesi fa, che potrebbe lanciare in lista il fratello Carlo per poi sedersi in giunta in caso di successo: «Il programma elettorale presentato cinque anni fa non è stato rispettato», attacca. I due, che da tempo non si presentano in consiglio, annunciano che diserteranno anche l'ultima seduta del 18 marzo in cui verrà votato il bilancio: «Ma non ci dimettiamo», puntualizzano in coro. Capurro - soprannominato «Messi» da Monteleone - gongola e lascia da parte la scaramanzia: «Sono molto felice, questa è un'operazione che certamente ci porterà a vincere».
Non tutti, però, aderiranno alla lista centrista.

Gerolamo Giudice e Corrado Castagneto, rispettivamente consigliere di maggioranza e assessore ai servizi sociali, eletti tra le fila del partito di Casini cinque anni fa, resteranno con Campodonico e, con tutta probabilità, faranno una lista civica in suo appoggio.

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