Virus Panico a Madrid per la nazionalizzazione di Ccm

L’intervento in extremis da 9 miliardi con cui Madrid ha nazionalizzato la Caja de Ahorro de Castilla-La Mancha (Ccm), l’undicesimo istituto di credito iberico, ha seminato il panico alla Borsa spagnola. Ha fatto temere che sia solo l’inizio, che l’epidemia che ha prostrato le big del credito Usa, inglese e tedesco, sferzerà anche la Spagna. Malgrado il ministro dell’Economia Pedro Solbes si sia sforzato di definire «molto solido» il settore creditizio, la paura si leggeva chiaramente dalle quotazioni accusate dalle banche: le prime due, Santander e Bbva, sono cadute di oltre il 7%. Domenica il governo socialista di Rodríguez Zapatero ha convocato un consiglio dei ministri straordinario per salvare dalla bancarotta la Caja de Ahorro. Fondata 17 anni fa la Ccm ha un milione di clienti e nel 2008 aveva un utile di 29,8 milioni, in calo dell’87%.

La cassa si è lanciata nel campo dell’edilizia, rimanendo intrappolata nella sua caduta: secondo la Banca di Spagna il gruppo si trascina circa 3 miliardi di crediti giudicati «irrecuperabili» e la sua esposizione nel settore immobiliare raggiungerebbe i 9 miliardi.

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