Visita guidata all’«obbrobrio» firmato Meier

Daniele Petraroli

È passato un anno e mezzo dall’inaugurazione del passante nord ovest. Sulla galleria Giovanni XXIII si sono spenti i riflettori della stampa e a vivere quotidiani disagi sono rimasti commercianti e residenti di via della Pineta Sacchetti. Tanti i problemi, dal traffico caotico alla mancanza di parcheggi, dall’azzeramento delle attività commerciali ai lavori non ancora completati. «Non vogliamo contestare l’importanza del traforo - precisa Giuseppe Comes del Comitato spontaneo cittadini e commercianti di via Pineta Sacchetti -. Senza traffico ci metterei tre minuti ad arrivare a ponte Milvio. Ma la situazione per noi è pesantissima. La strada si congestiona tutte le mattine, la mole di auto convogliata dal tunnel non è andata a beneficio della viabilità. Anzi, è avvenuto esattamente il contrario. Tutte le macchine dell’intero quadrante passano di qua». Il traffico, quindi, come primo problema. Ma è solo la punta dell’iceberg. I lavori, per esempio, procedono a rilento. Interrotti la scorsa estate, le ruspe si sono ripresentate in via Pineta Sacchetti tre settimane fa. Motivo? «Raddrizzare», letteralmente, la strada. Infatti, per preservare una casupola con bar-ristorante, lo scorso anno si pensò bene di aggirare l’ostacolo costruendo una vera e propria curva in mezzo alla via. Due mesi più tardi, e cioè ad agosto, l’edificio è stato misteriosamente abbattuto rendendo vani i lavori. A fine aprile, dunque, l’apertura del nuovo cantiere. Apertura lampo visto che è durata appena una settimana. Il tempo di rendersi conto che la chiusura di via Pineta Sacchetti creava un caos incredibile, e via, tutti a casa. Lavori rimandati a data da destinarsi. «Ci avevano parlato di luglio-agosto - prosegue Comes - ma nell’ultimo incontro che abbiamo avuto con l’ingegner Chioccini del Comune, qualche giorno fa, ci è stato detto che ancora non è stato deciso nulla al riguardo».
Non si spiega poi per quale motivo la ditta che ha in appalto i nuovi lavori sia diversa da quella che li ha incominciati qualche anno fa. «Vorremmo avere tutele e garanzie su quello che accadrà ma l’unica cosa che abbiamo ottenuto dal Comune è che ci avvertiranno quindici giorni prima di ricominciare a scavare». Inutile dire, invece, che nessuna delle richieste degli abitanti è stata accolta per il momento. Dai parcheggi ai nuovi attraversamenti semaforici, dal ripristino degli alberi alle indicazioni pubblicitarie per le attività commerciali. «Anche questo è un problema molto sentito - conclude Comes -. Da quando sono iniziati i lavori tre anni fa alcuni negozi tra cui una pizzeria e una gioielleria, sono stati costretti a chiudere e anche quelli che resistono non se la passano certo bene. Questa autostrada non aiuta certo il commercio. Lo smog, l’assenza di semafori e parcheggi, promessi e mai realizzati, hanno letteralmente svuotato gli esercizi commerciali. Per il momento abbiamo toccato con mano il pressappochismo con il quale l’amministrazione si è mossa. Noi in fondo vorremo solo garanzie e tempi certi di realizzazione».

Senza dimenticare che quello che precede il Policlinico Gemelli è l’unico tratto di via della Pineta Sacchetti che è stato raddoppiato. Da lì a circonvallazione Cornelia, invece, è rimasta la vecchia carreggiata unica caricata però dalle migliaia di auto che arrivano dalla galleria «Giovanni XIII».

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