Le vittime delle Br contro l’ateneo: «Onora i terroristi»

Le vittime delle Br contro l’ateneo: «Onora i terroristi»

A volte ritornano. Ma non passano certo inosservati. Soprattutto se ad accoglierli a braccia aperte è un’istituzione come una facoltà universitaria, che spinge addirittura il Rettore a dissociarsi e a togliere il patrocinio all’evento. E costringe, dopo un giorno di polemiche, gli organizzatori a rimangiarsi tutto. Enrico Fenzi, domani, avrebbe dovuto partecipare come ospite d’onore al convegno «Il Petrarca politico», invitato dal professor Francesco Surdich docente a Lettere e Filosofia. Enrico Fenzi, per chi ha avuto la fortuna di non vivere in prima persona il periodo degli «Anni di Piombo» fu professore alla Facoltà di Lettere, ma soprattutto esponente della colonna genovese delle Brigate Rosse. Arrestato una prima volta dagli uomini del generale Dalla Chiesa, venne poi liberato e riarrestato mentre si trovava in compagnia di un altro esponente storico della lotta armata quale fu Mario Moretti. Oggi, dopo essersi dissociato dalle Br e aver scontato il carcere (tre anni dopo l’arresto era peraltro già ai domiciliari), è nuovamente impegnato in studi intellettuali e in particolare proprio su autori del XIII e XIV secolo come Dante e Petrarca.
Ma il suo passato non può essere cancellato. Soprattutto non per chi le ferite della violenza terrorista, a Genova, le porta ancora sulla pelle e nel cuore. È così che l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo reagisce duramente. «Ci sembra incredibile che l'Università di Genova abbia invitato proprio Enrico Fenzi a tornare come docente nelle aule di Via Balbi 4, dove questi, negli anni '70, predicava ed incitava alla lotta armata e dove fu protagonista della colonna genovese delle Brigate Rosse. E come Enrico Fenzi non abbia, a sua volta, rifiutato l'invito», scrivono Roberto Della Rocca, Massimo Coco e Carlo Castellano per conto dell’Aviter Liguria. Ma il rettore chiarisce che la scelta non è condivisa dall’ateneo, tanto da aver ritirato il patrocinio concesso a quello che credeva fosse «solo un evento culturale di livello».
E alle vittime del terrorismo non sfugge come nella stessa Università, proprio ieri, si sia tenuta a battesimo un’altra iniziativa storico-politica. Castellano, Coco e Della Rocca non entrano nel merito della stessa, ma rilevano come in quel caso la creazione della sezione Anpi all’Università sia stata giustificata con l’intenzione di onorare le vittime del fascismo. Uno scivolone doppio, visto che due giorni più tardi sarebbero state dimenticate le vittime della violenza comunista. «È inoltre assurdo che venga inaugurata, in pompa magna, nella stessa facoltà, una nuova sezione dell'Anpi, intitolata alle vittime della strage neofascista - incalzano i rappresentanti di Aviter - Restiamo increduli di come si possa nel contempo onorare un suo ex docente, che è stato un ideologo del terrorismo "rosso"».
In serata la svolta. Le polemiche, che hanno visto anche il presidente della Provincia Alessandro Repetto intervenire con sdegno per la presenza di Fenzi, portano alla decisione clamorosa di annullare l’incontro. «Volevamo solo parlare del Petrarca - ha spiegato il professor Stefani Pittaluga - e il professor Fenzi è uno dei massimi esperti.

Non siamo né brigatisti né simpatizzanti degli anni di piombo e non era nostra intenzione, naturalmente, offendere la sensibilità delle vittime del terrorismo. Di fronte a queste reazioni, che sinceramente non ci aspettavamo, abbiamo preferito annullare il convegno».

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