nostro inviato a Lampedusa
Lui ha iniziato subito snocciolando un po di battute su Briatore tanto per dire: qui si riderà senza mezze misure. E così è stato, sabato sera sul palco della Guitgia, la spiaggia di Lampedusa dove Claudio Baglioni organizza da sei anni il Festival O Scià. Fiorello ha divertito perché si è divertito e si capiva bene che talvolta andava «a braccio», improvvisava proprio per il semplice gusto dello show. E lo ha fatto da solo, spaziando qui e là a caso («Berlusconi è lunico che sulla carta didentità ha la foto a figura intera»; «Le hostess Alitalia? Ormai non portano più i caffè ma girano con il sacchetto per raccogliere offerte»). Oppure di fianco a Santino, ossia Claudio Baglioni vestito come un picciotto daltri tempi (camicia bianca con le maniche arrotolate e gilet nero) e abilissimo nellimitare laccento siciliano. Insieme i due hanno cantato, scherzato, duettato, imitato, stravolto canzoni per quasi due ore in uno spettacolo unico per livello e risultati.
«Fiorello è decisamente una spanna sopra tutti gli altri» ha poi detto Baglioni appena sceso dal palco, dopo aver conquistato il pubblico e scampato la pioggia (serata autunnale di scirocco umidissimo). Daltronde quei due che cantavano Porta Portese in versione rocknroll oppure si scambiavano i versi di Volare e Meraviglioso di Modugno o ancora giocavano con «quella sua maglietta fina» (dalla canzone Piccolo grande amore) hanno tenuto una grande lezione di eleganza, oltre che di musica e cabaret. Mai volgari.
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