«Voti a favore della guerra poi parli della pace: Fausto peggio dell’antrace»

La rivolta della piazza contro la sinistra in giacca e cravatta è tutta nei tanti slogan scanditi ieri a Padova. Striscioni, cartelli, ma anche cori e inni. C’è n’è un po’ per tutti ma di certo i più tartassati sono i «cugini» di sinistra. Bersaglio preferito: Bertinotti; ma anche Prodi e Fassino. Fantasia al potere ma anche nello striscione «Prodi in miniera, Fassino in fonderia: questa è la nostra democrazia». E ancora: «Votano la guerra poi parlano di pace: Bertinotti sei peggio dell’antrace». Sempre politica estera: «Governo di destra, governo di sinistra, chi paga la guerra è il vero terrorista». I toni sono accesi, i messaggi spesso da brividi. Come quando qualcuno intona «Nella vecchia Nassirya, ya ya oh...». Oppure: «Via via la polizia, andate tutti a Nassirya». E, il peggio: «L’unico tricolore da onorare è quello steso sulle vostre bare». Parole di fuoco anche per il giuslavorista ammazzato dalle Brigate rosse: «Biagi, affamatore dei lavoratori».

D’altronde, il back ground culturale dei manifestanti è quello che è: «Contro la guerra imperialista, guerra di classe». E ancora: «Per l’autorganizzazione di classe difendiamo gli spazi okkupati». «Libertà per tutti i compagni arrestati, manifestare non è reato, il vero terrorista è lo Stato».

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