"Sono in contatto con gli ufo da 35 anni"

Ecco il resoconto del convegno tenutosi a Pomezia

"Sono in contatto con gli ufo da 35 anni"

Gli alieni ci osservano? È stato questo tema del terzo convegno di Ufologia di Pomezia. “Le persone di altri pianeti – rivela al Tempo Ivan Ceci, ufologo ricercatore indipendente – sono pacifiche. Chi ha avuto contatti testimonia che ci invitino a migliorare dal punto di vista spirituale” perché, spiega, “noi stiamo usando molto male la tecnologia e se non cambiamo faremo una brutta fine”. Dalla sua relazione sembra che la Terra sia una sorta di Terzo Mondo delle Galassie.

Il genovese Pier Fortunato Zanfretta sostiene di essere stato prelevato dagli alieni più di una decina di volte tra la fine degli anni 70 e gli anni 80. Secondo il suo resoconto, in uno di questi incontri Zanfretta avrebbe ricevuto un cubo contenente una sfera con dentro una piramide su cui lui, accedendo tramite una “porta dimensionale”, scaricherebbe “la memoria mentale degli ultimi mesi”. E racconta che continuano a mettersi in contatto con lui, da oltre trentacinque anni. Ultimamente, da uno di questi contatti gli avrebbero rivelato che stanno per tornare sulla Terra. “Penso che accadrà dopo l’estate. E chiedono un posto in fondo al mare dove stabilirsi”, rivela. Gli ufo gli avrebbero, poi, profetizzato il risveglio di cinque vulcani. “L’ultimo dei quali sarà il Vesuvio, che farà una grossa esplosione”, dice anticipando di aver anche avvisato di questo un vulcanologo. Poi Zanfretta ammette: “so che in molti non mi credono e ci rimango molto male. Ma tanto gli alieni hanno assicurato che mi ricompenseranno di questa sofferenza”.

Tra il pubblico siede anche la polacca Ivona Szymanska che racconta così la sua storia: “Negli anni ’70 – dice - ero in una strada di campagna con un bambino figlio di amici di famiglia, arrivò sopra di noi un oggetto volante allungato, simile ad un sigaro. Da quel punto non ricordo più niente, se non che mi sono risvegliata da tutt’altra parte”. Adamo Fucci, di Paolisi, in provincia di Benevento, rivela che da bambino si ritrovò con il letto circondato da esseri molto piccoli. “Poi mi svegliai con una strana cicatrice sul dito. Tanti anni dopo sentii l’esigenza di andarmene, da solo, su una montagna. E vidi sette luci rosse, dello stesso tipo di quelle avvistate anche a Phoenix”. Lui ha scritto un libro e spiega “Di fatto è come se fossi sotto loro dettatura. Infatti avevo cominciato con la mia biografia e ho finito parlando degli alieni. Quello che ho imparato è che dobbiamo solo volerci bene”. Angelo Carannante, avvocato, e l’ingegnere Ennio Piccaluga, entrambi del Centro Ufologico Mediterraneo, spiegano così l’interesse per gli alieni: “Difficile quantificare, ma i nostri eventi sono sempre più partecipati. E riceviamo molte segnalazioni, il 95% delle quali, però, si rivelano spiegabili. D’altronde - fanno notare – oggi è facile confondersi, tra palloni aerostatici, lanterne cinesi e satelliti”. Anche “Marco Columbro ama molto l’ufologia – spiegano - probabilmente ha avuto delle esperienze dirette.

Poi ricordiamo che Antonello Venditti rivelò di aver visto, da bambino, un ufo” ma l’evento che li ha più colpiti è quello che riguarda loro: “Andavamo ad un convegno nel beneventano: sopra di noi passò un blocco arancione con due sfere posteriori, completamente silenzioso”.

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