Lasciare una persona e interrompere così una storia d'amore è sempre un passaggio complicato, magari inevitabile, ma comunque difficile da affrontare. Il più delle volte a frenare gli intenti e le azioni è l'idea di dover essere crudelmente sinceri, di dover snocciolare un elenco di cose che non sono più gradite. La relazione è a un punto morto e, a dispetto dell'affetto ancora vivo provato dalla controparte, ci si ritrova all'angolo e pronti a mettere uno stop. La verità è difficile da enunciare, per questo si è artefici di parole utili ad ammorbidire l'impatto contro il terreno. Scuse, magari bugie, che vengono elencate pur di evitare la temibile frase: "non ti amo più". Di come agiscono gli uomini si è detto tutto, ma le donne come si comportano quando è ora di chiudere una relazione?
- La più gettonata è la classica: «con te sto bene ma non sto bene con me stessa». Quindi la rottura è inevitabile, porta alla fine della storia. Ma è in realtà una scusa banale per interrompere il tutto.
- Segue un evergreen: «sei troppo importante e non ti voglio perdere, quindi meglio chiudere qui la storia». Conseguente a un'infatuazione rapida, magari data da una notte di passione che però non ha fatto scattare la scintilla per una delle due parti del duo.
«Ho bisogno di spazio e tempo per me stessa, non ti voglio lasciare ma ho bisogno di amarmi di più». Un modo sibillino di trasferire su se stessa ciò che non piace nella controparte della coppia, così da rendere più soft l’interruzione. Di sicuro se non dovesse trovare un partito migliore potrebbe tornare alla carica, per poi chiudere la storia tristemente più avanti.
Il lavoro entra in campo come scusa ufficiale e imperante: «lavoro troppo, anche se mi piaci molto». Seguito anche dalla voglia di concentrarsi sulla carriera e non aver tempo per i sentimenti. In realtà, in questo caso, potrebbero esserci anche le basi per una storia ma a mancare è l'intensità del sentimento. La due parti della relazione non viaggiano sullo stesso binario.
Immancabile l'atmosfera dark dove il tormento sentimentale e l'incertezza si stringono la mano. Spesso la frase ripetuta è: «tu sei troppo speciale per stare con me». Dove la vittima della storia, e prossima alla rottura, è così speciale da risultare sprecata accanto a chi la vuole lasciare.
Poi esiste anche il fattore confusione emotiva dove una parte dell'Io vorrebbe ma l'altra no, ma questa seconda potrebbe essere interessata a una terza persona. E perciò la frase da divulgare è sempre la classica: «una parte di me ti ama, l'altra non sa cosa prova e la terza parte non ama nessuno». Un vortice dove il sentimento è in apparenza spezzato in tre, ma in realtà focalizzato su altri interessi e bisogni.
E per finire la salvatrice del mondo, colei che è costretta a interrompere l'amore da impegni di lavoro urgenti e inderogabili e quindi verrà spedita in qualche parte del mondo ancora non scoperta dall'uomo. Ovviamente sono menzogne e bugie, ma che creano aspettative e non spezzano le catene emotive. La frase è un classico: «ho passato un concorso per entrare in un corpo speciale e devo partire, ma non vorrei lasciarti».
In realtà l'amore, per quanto possa risultare complesso ed
elaborato, è un sentimento che richiede costanza e lavoro. Ma è anche un'emozione semplice e diretta. Se ci sono le basi per una relazione non serve mentire o inventare scuse, il tutto si svilupperà in modo naturale e lineare.
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