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A Londra apre il museo dedicato ai genitali femminili

I genitali femminili saranno l'argomento principale di un museo che sta per aprire i battenti a Londra: ecco quali sono gli scopi della struttura, secondo la fondatrice

A Londra apre il museo dedicato ai genitali femminili

I genitali femminili protagonisti di un nuovo percorso museale a Londra.

Come riporta Bbc, dal 16 novembre aprirà a Londra il “Vagina Museum”, realizzato grazie a una campagna di crowdfunding, con cui si sono raccolte cinquantamila sterline. La struttura non è realizzata con un solo scopo, ma con molteplici, e viene descritta dalla sua fondatrice e direttrice Florence Schechter come “il primo museo al mondo di mattoni e malta dedicato all’anatomia ginecologica”.

L’idea di questo speciale museo è venuta a Schechter un paio di anni fa, quando visitò il “Phallological Museum” in Islanda, che ospita la più grande esposizione al mondo di peni. La donna notò che non c’era in tutto il globo il corrispettivo per la vulva o la vagina. Qui verranno organizzati vari eventi, come mostre o performance teatrali, e programmi che siano a misura di bambino per famiglie e scuole. È previsto anche un percorso per far sì che i bambini si sentano a proprio agio a parlare di genitali femminili sin dalla più tenera età.

Il “Vagina Museum” si propone di “cancellare lo stigma attorno al corpo e all’anatomia ginecologica” per tutti, indipendentemente dalla razza, dal sesso o dal genere. E si propone anche e soprattutto di sensibilizzare alla prevenzione delle malattie legate all’apparato sessuale. I dati parlano chiaro: oltre il 25% delle donne tra 25 e 29 anni si sentono troppo imbarazzate per sostenere uno screening cervicale. Anche per questa ragione il museo ha avviato una collaborazione con il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, per coinvolgere le donne in incontri che allontanino i tabù relativi alla salute femminile.

Finora la risposta è stata molto, molto positiva - racconta la responsabile sviluppo e marketing del museo Zoe Williams - Con il nostro lavoro di sensibilizzazione vogliamo sfatare i miti e crediamo fermamente nell'inclusione e nell'accettazione per tutti.

[…] Non tutti quelli che hanno una vagina sono donne e non tutte le donne hanno una vagina”.

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