da Venezia
Sarà Wim Wenders il presidente della Giuria internazionale alla Sessantacinquesima Mostra del Cinema di Venezia. Lo ha nominato ieri il Consiglio di amministrazione della Biennale, presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore del settore cinema Marco Müller. «Wenders non è solo uno dei mostri sacri tedeschi della rinascita degli anni 80 - spiega Baratta - ma porta con sé una reputazione che tranquillizza chiunque partecipi a un concorso che lo vede come giurato. È un regista profondo, serio, ma senza pregiudizi, garanzia del fatto che le sue scelte non saranno faziose in alcun senso, evitando possibili polemiche derivanti da presidenti più caratterizzati. Il festival sarà molto più ricco di cose di valore e di grande qualità, cè maggior ricchezza rispetto al passato, e nel contesto creato da Müller Wenders sta molto bene».
Wenders ha una lunga tradizione positiva con Venezia. Fin dal 1972 è stato protagonista al Lido con il suo primo lungometraggio, Prima del calcio di rigore e dieci anni dopo ha vinto, con Lo stato delle cose, il Leone dOro, primo di una lunga serie di riconoscimenti internazionali. A Venezia Wenders ha presentato numerose opere come Lampi sullacqua - Nicks Movie, Al di là delle nuvole firmato con Michelangelo Antonioni e presentato fuori concorso, e nel 2004 è tornato in concorso con Land of Plenty.
La Mostra di Venezia sarà sempre più esclusiva, e ci sarà un solo Leone dOro, assegnato al migliore in assoluto. «Non ci saranno più premi ex aequo - annuncia Baratta - né Leoni dellultima ora, come accaduto di recente. Per questo stiamo riscrivendo i regolamenti.
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