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Yara, le ricerche ripartono dal fiume Brembo

Ventitrè giorni dopo di Yara ancora nessuna traccia. Ma le ricerche non si fermano. Ieri carabinieri, poliziotti e uomini della protezione civile sono tornati lungo il fiume Brembo. Le perlustrazioni, che ormai hanno riguardato 200 chlilometri quadrati, sono proseguite anche in due cave inerti di ghiaia, sempre lungo il fiume Brembo. Inoltre volontar i e forze dell'ordine, con l'aiuto dei cani, ieri mattinai hanno setacciato il parco Caglioni a Roncola di Treviolo, ad alcuni chilometri da Brembate. Poi si sono diretti verso una zona di cave sempre nei pressi di Brembate. In un territorio coperto dalla neve gelata. I cani sono scesi lungo gli argini, risaliti, ma non hanno trovato elementi utili. Il parco e il suo bosco, tra l'altro, erano stati ripuliti 15 giorni fa da sterpaglie e immondizia, ma alcune segnalazioni avevano portato lì e non si voleva trascurare
nulla, soprattutto in virtù di alcune segnalazioni. L'algido sindaco di Brembate Sopra Diego Locatelli intanto ha chiesto di porre fine a quello che definisce "l'assedio mediatico", fatto di televisioni, carta stampata, mondo del web, grandi agenzie, che da più di tre settimane popolano il paese. Oggi il
vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, ha fatto visita alla famiglia Gambirasio: "Ho trovato i genitori di Yara fort" e animati da una "grande speranza interiore che la figlia torni a casa torni a casa", ha detto uscendo dalla casa color rosso mattone di via Rampinelli.
Il vescovo ha spiegato che la ragione della sua visita è, in occasione del Natale, quella di "condividere questo loro desiderio".

"Stanno affrontando con grande dignità un pensante momento".

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