da Madrid
Il premier José Luis Rodriguez Zapatero ha ceduto alle richieste della piazza e ha convocato alla Moncloa gli organizzatori della grande manifestazione contro il progetto di legge sulla scuola che ha riunito sabato nel centro di Madrid almeno mezzo milione di persone, 1,5 milioni secondo le autorità della capitale. L'annuncio è stato dato dal segretario di Stato Fernando Moraleda, il quale ha detto che lincontro con i rappresentanti delle associazioni familiari e scolastiche, in data ancora da stabilirsi, ha lo scopo di ribadire la volontà di dialogo dell'esecutivo.
Gli organizzatori della manifestazione chiedono a Zapatero di bloccare la legge che, a loro dire, viola il diritto alla libertà di educazione mentre declassa l'insegnamento della religione. Alla dimostrazione di sabato avevano partecipato anche alti esponenti del Partito popolare (Pp) e della Chiesa cattolica.
«Bisogna felicitarsi del fatto che i negoziati cominciano per il verso giusto», ha commentato il presidente della potente Confederazione cattolica nazionale dei genitori degli alunni (Concapa), Luis Carbonell, auspicando che la riunione con Zapatero non si limiti a uno scambio di «sorrisi».
Unesponente dell'opposizione di destra ed ex ministro della Sanità, Ana Pastor, ha chiesto a Zapatero di «ascoltare le rimostranze sociali e di ritirare» il progetto di legge che, adottato nel luglio scorso, deve essere dibattuto prossimamente in Parlamento. I suoi oppositori assicurano anche che lede il diritto costituzionale dei genitori di scegliere la scuola per i loro figli, accusa contestata dal governo.
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