Zico lancia la sfida dell’ex «Il Brasile non è un mostro»

Cafù con 19 partite può diventare il brasiliano più presente al Mondiale. Anche Jairzinho stronca Ronaldo: «Mangia troppo, ormai è grasso»

da Dortmund

Ha trionfato per cinque volte al Mondiale, è l’unica squadra a essersi sempre qualificata alla fase finale e vince consecutivamente da 9 partite. Ma a Zico il Brasile non fa paura. Forse perché della Seleçao è stato indimenticato numero 10, forse perché contagiato dallo spirito indomito dei samurai, il ct brasiliano del Giappone non si arrende: «Non affrontiamo un mostro dall’orribile aspetto - carica i suoi l’ex fantasista di Flamengo e Udinese -. Il Brasile è una squadra molto forte, ma siamo professionisti e finché c’è una minima speranza non dobbiamo abbassare la guardia».
I numeri però lasciano poco spazio ai sogni dei giapponesi, costretti a vincere: nei 7 precedenti, infatti, 5 vittorie verdeoro, 2 pareggi e mai un successo nipponico. Le speranze di Zico si fondano piuttosto sull’eventuale rilassatezza dei brasiliani, già qualificati agli ottavi.
Sono altri i numeri che invece stanno per celebrare l’ennesimo record di Cafu. Il milanista, già finito nel Guinness come l’unico calciatore ad aver giocato tre finali mondiali (’94, ’98 e 2002), sta per tagliare altri due traguardi. Se oggi dovesse scendere in campo, infatti, giocherebbe la 19ª partita al Mondiale e diventerebbe il brasiliano più presente alla fase finale, staccando Dunga e Taffarel, fermi a 18 (ancora lontano il recordman assoluto Lothar Matthäus, con 25). Inoltre, se con lui in campo la Seleçao vincesse, Cafu sarebbe il calciatore a vantare il maggior numero di vittorie (16, contro le 15 di Wolfgang Overath e dello stesso Matthäus). Se invece il ct Carlos Parreira decidesse di risparmiarlo (Cafu è diffidato), l’appuntamento con la storia sarebbe solo rimandato agli ottavi.
Nuovi dubbi circondano anche Ronaldo, apparso fiducioso sul suo ritorno al gol. Di altro parere Jairzinho, intervistato dal quotidiano tedesco Bild.

La grande ala destra - l’unico a segnare almeno un gol in tutte le partite di un Mondiale, a Messico ’70 - non è tenero: «Ronaldo mangia troppo e oggi la sua massa non è muscolare, ma grassa. È triste quello che gli sta succedendo». Una bocciatura solenne, che fa il paio con quella di Spike Lee: «Ronaldo non riesce più nemmeno a correre - il commento del regista -. Io lo sostituirei con Robinho».

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