Adesso è un problema grosso per la sinistra. Perché a dire basta non è il «solito» cittadino qualsiasi cui basta dare dellintollerante. Ad accusare gli zingari non è il «solito» leghista che si può insultare liberamente. A lanciare lallarme non è il «solito» articolo del Giornale per il quale è sufficiente sventolare la scusa del razzismo. A dire che bisogna cacciare i nomadi da sotto casa è don Valentino Porcile, giovane parroco simbolo della tolleranza e dellimpegno verso i più deboli. Se non fosse sbagliato cercare comunque di etichettare con aggettivi prestati dalla politica lattività pastorale di un sacerdote, don Valentino potrebbe essere definito uno dei preti più progressisti della città. E don Valentino si è «rotto» di avere gli zingari a rubare in chiesa e ad aggredire i suoi parrocchiani, o lui stesso. Tanto che ha preso carte e penna e ha scritto alle forze dellordine, a carabinieri e polizia, ma soprattutto al sindaco Marta Vincenzi, per chiedere di cacciare quegli zingari. (..
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