Isis
Il produttore della serie: "Non saprei come portare sullo schermo un personaggio così malvagio come Jihadi John quando neanche i servizi veri sanno come risolvere il problema"
Decapitazioni, esecuzioni e ostaggi bruciati vivi. Questo lo "spettacolo" in programmazione al cinema dell'Isis: nello Stato Islamico i cittadini assistono alle proiezioni delle violenze dei militanti. Delle immagini della provincia di Aleppo mostrano folle sedute per terra davanti ad uno schermo in cui vengono proiettate le ultime atrocità dell'Is
L'allarme del direttore di Frontex. Sostieni il reportage
Il sito archeologico raso al suolo da una colonna di bulldozer. È solo l'ultimo monumento iracheno a scomparire per sempre sotto la furia cieca dei jihadisti dello Stato islamico
Nimrud fu fondata dal re Shalmaneser (1274-1245 a.C.) e fu capitale dell’impero assiro. Gli scavi archeologici avevano riportando alla luce resti del palazzo reale, basamenti, sculture e statue. Al momento non ci sono dettagli sull’estensione dei danni provocati dall’Isis
Attacco del Califfato islamico al patrimonio artistico. I militanti dello Stato islamico hanno saccheggiato e raso al suolo l'antica città assira di Nimrud, nel nord dell'Iraq. Lo hanno reso noto fonti del governo e delle tribù locali
Un Emwazi ragazzo in un filmato pubblicato da Channel 4. La madre di Foley: "Non fosse stato lui, sarebbe stato un altro. Tragico anche per la sua famiglia"
L’ultima trovata dell’Isis supera qualsiasi perversità: hanno inserito delle telecamere HD nei mirini dei loro fucili, cannoni e simili, in modo tale da poter filmare le loro selvagge sparatorie nel dettaglio e dare l’impressione a chi le guarda di viverle in tempo reale. Il sistema è stato utilizzato durante l’esecuzione di alcuni prigionieri iracheni, che vengono fucilati alla testa da una distanza ravvicinata. Il risultato sembre un tremendo videogioco splatter.
Rasa al suolo la città assira fondata nel XIII secolo aC. Lanciata una fatwa contro i simboli dei Faraoni: "Abbattere le Piramidi e la Sfinge". Sostieni il reportage