Lo straniero, un 20enne della Sierra Leone, aveva stuprato in un bagno un’operatrice del centro di accoglienza: l’africano era stato arrestato con le accuse di violenza sessuale e lesioni aggravate. Durante il processo, la difesa trova un cavillo che fa annullare la perizia psichiatrica dove l’esperto sottolineava la completa capacità di intendere e di volere dell’aggressore