INFOGRAFICA Gli asintomatici sono contagiosi? Ecco cosa dice la scienza

Non si placano le polemiche dopo le dichiarazioni dell’Oms sugli asintomatici che trasmetterebbero raramente il coronavirus. Walter Ricciardi, membro dell’Oms e consigliere del ministro Speranza è critico: “La trasmissione da asintomatici è tipica di questo virus e lo dimostra la sua contagiosità”. Le evidenze scientifiche dimostrano che gli asintomatici sono almeno il 30% dei contagi. I soggetti asintomatici possono trasmettere il virus per circa 14 giorni. Sintomatici e asintomatici hanno una carica virale simile che non coincide con la trasmissibilità. L’assenza di sintomi non equivale ad assenza di lesioni: anche gli asintomatici possono presentare anomalie polmonari. Il 73% dei contagi avviene durante il periodo di incubazione, in particolare negli ultimi 3 dei famosi 14 giorni. Molti asintomatici al momento del tampone, sviluppano poi i sintomi, per cui è probabilmente la trasmissione pre-sintomatica ad essere frequente. Gli asintomatici non starnutiscono e non tossiscono, quindi emettono meno droplets, ma questo non significa che non siano contagiosi: è probabile che possano contagiare i familiari o le persone conviventi, a causa del lungo contatto. Da qui la necessità di tenere in sicurezza ospedali e Rsa, dove ci sono persone più fragili

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