Tra chi sta in silenzio davanti all'arresto di Mohammad Hannoun, presidente di diverse associazioni palestinesi in Italia accusate di finanziare Hamas, chi cerca di svicolarsi chiedendo di non strumentalizzare, c'è anche chi esprime solidarietà all'architetto giordano. Tra questi spicca Davide Piccardo, direttore editoriale e responsabile del quotidiano online La Luce ma, soprattutto, in passato ha svolto il ruolo di coordinatore del CAIM, Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano. È considerato una delle voci più attive nel dibattito sulla libertà di culto in Italia e sulla costruzione di nuove moschee nel territorio milanese. È figlio di Hamza Roberto Piccardo, figura storica dell'islam italiano e fondatore dell'UCOII, l'Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia.
"Solidarietà totale a Mohammed Hannoun e agli altri fratelli arrestati oggi. Colpevoli di aver nutrito per decenni gli orfani palestinesi. Netanyahu ordina e il governo italiano esegue", ha scritto in un post condiviso sui social a seguito dell'arresto, unendosi alla schiera di chi ne prende le parti. Da un certo punto di vista può essere considerato più onesto lui a schierarsi rispetto a chi sceglie di tacere perché non sa come posizionarsi ma, pur tenendo saldo il principio della presunzione di innocenza che è saldo nell'ordinamento della legge italiana, se il processo dovesse restituire una sentenza che conferma le accuse, ci sarebbero tanti soggetti che dovrebbero chiedere scusa. Piccardo incluso. Che però non è l'unico a essersi posizionato in questo e anche se per alcuni è insospettabile, nonostante quanto emerso in questi anni, anche l'Anpi oggi è al fianco di Hannoun.
Nelle ultime ore l'Anpi Na Zona Orientale Sezione "Aurelio Ferrara" ha fatto un lavoro di condivisione massiccia sul suo profilo Facebook, ripostando i messaggi di solidarietà provenienti da numerose realtà islamiche, di fatto dando il proprio appoggio e la propria vicinanza a quei messaggi. Tra tutti ne spicca uno in particolare, pubblicato dal Centro Culturale Handala Ali e condiviso dall'Anpi, nel quale viene espressa "la massima complicità e solidarietà a Mohammed Hannoun e a tutti gli arrestati, consapevoli che quanto accaduto questa mattina non è un caso isolato ma l'ennesimo sintomo di una politica repressiva".
E ancora, l'Anpi ha condiviso il messaggio dell'Unione Democratica Arabo-Palestinese che si è espressa "contro la campagna di repressione e criminalizzazione" perché "la solidarietà con il popolo palestinese non è terrorismo".