Il messaggio di Meloni per il centenario della Lilt: "Italia è orgogliosa di voi e vi ringrazia"

"Sono molto dispiaciuta di non poter essere con voi a Biella per la chiusura del centenario della Lega italiana per la lotta ai tumori, ma ci tenevo ad inviare il mio contributo e a sottolineare l’attenzione che il Governo ha nei vostri confronti. Saluto il presidente Francesco Schittulli, i presidenti provinciali e i coordinatori regionali della Lilt, tutti i delegati e i volontari presenti. La Lilt è un pilastro nella promozione e nella diffusione della cultura della prevenzione oncologica in Italia. Da cento anni le Istituzioni italiane possono contare sulla vostra dedizione e sul vostro instancabile impegno per ridurre i fattori di rischio e le cause che portano alla malattia, per informare i cittadini sulla diagnosi precoce e per prendersi cura delle persone che vivono e hanno vissuto quest’esperienza e hanno bisogno di essere ascoltate, aiutate e accompagnate. Come sapete meglio di me il tumore ha una componente psicologica che può incidere molto sul malato. Per questo, aiutare chi sta vivendo la malattia a non scoraggiarsi, a non sentirsi solo e a continuare a combattere può fare la differenza. La Lilt ha svolto un ruolo fondamentale nel corso di tutta la sua storia, in particolare in quei periodi nei quali i media e la scienza non avevano quegli stessi strumenti che hanno oggi per informare velocemente e raggiungere in poco tempo tantissime persone. I vostri associati e i vostri volontari sono delle vere e proprie “sentinelle della prevenzione”, che su tutto il territorio nazionale donano una parte del loro tempo e della loro professionalità per aiutare il prossimo. È la bellezza del volontariato, dell’associazionismo, di quella vasta rete di enti di solidarietà sociale che innerva la nostra Nazione e la rende da sempre un esempio da seguire. L’Italia è orgogliosa di voi e vi ringrazia". Questo il messaggio del premier Giorgia Meloni per il centenario della Lilt, la Lega italiana per la lotta ai tumori. Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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