Cronaca locale

Zone snobbate dal Comune: "Qui 120 richieste ignorate"

Il Municipio 9 protesta per l'indifferenza della giunta e raccoglie in una delibera tutti gli atti senza risposta

Zone snobbate dal Comune: "Qui 120 richieste ignorate"

Oltre 110 richieste rimaste senza risposta. Non solo non esaudite, ma totalmente ignorate dal Comune. Basterebbe questa cifra a dare il senso di un fallimento: l'idea del decentramento - che la sinistra aveva sbandierato in campagna elettorale 5 anni fa - è stata letteralmente tradita nei successivi 5 anni, quelli appena trascorsi, quando in Comune - dopo il voto - hanno appurato che cinque delle 9 Zone di Milano avevano un colore politico diverso.

Ma se il centrosinistra ha accettato di buon grado questo «andazzo», presidenti e assessori municipali hanno continuato a rivendicare il loro ruolo. Ed è così che nasce la delibera 91 adottata pochi giorni fa dal Municipio 9. La Zona guidata da Giuseppe Lardieri ha raccolto tutti gli atti, tutte le delibere, che non hanno avuto riscontro da Palazzo Marino. «Chiedere è lecito, rispondere cortesia - spiega l'assessore Raffaele Todaro - Questo è quanto ci si aspetterebbe in un civile e cordiale rapporto tra persone educate o tra istituzioni e cittadini. Questo è quello che non è successo tra Municipio 9 e Comune. Infatti, a fronte di più di cento delibere di Giunta municipale in tre anni e mezzo circa, il rispettivo settore centrale del Comune ed in particolare l'Assessorato alla mobilità e viabilità non ha riscontrato nessuno di questi atti pubblici». «Parliamo di cose concrete - spiega l'assessore - strisce pedonali in strade molto trafficate con scorrimento veloce, come ad esempio via Comasina all'altezza dell'incrocio con via Teano e alla fermata dei bus o dove vi è un incidenza del traffico insostenibile». «In verità - precisa - dopo l'insistenza spasmodica e continua del Municipio 9, ha realizzato otto delle circa 120 delibere inviate, ma non ha mai comunicato di avere l'intenzione di adempiere a quelle richieste. Tanto meno, a quelle a cui non ha adempiuto».

«Questo comportamento - aggiunge Todaro - sebbene non contra legem è un comportamento istituzionalmente scorretto che rende vano l'obbiettivo e la funzione di quello che è il primo baluardo, l'istituzione più vicina ai cittadini, il Municipio». «Il Decentramento amministrativo potrebbe essere uno strumento essenziale. Invece si sente un profondo silenzio del Comune e questo snobbare l'istituzione più vicina ai cittadini non rende giustizia alle loro tante richieste. E così, dissuasori della sosta, dissuasori di velocità, strisce pedonali, cartelli divelti e affini non hanno nessun riscontro. Così vediamo non realizzare bike sharing in aree dove ci sono piste ciclabili funzionali come la pista ciclabile che costeggia viale Rubicone. I cittadini di Bruzzano non possono così più raggiungere agevolmente né le fermate della metro 3 Affori o Comasina, né arrivare al centro del quartiere e tanto meno ad Affori. E ancora, in via Tartini angolo via Carnevali, i marciapiedi sono perennemente occupati da furgoni e auto in sosta che costringono disabili e mamme con carrozzine a transitare sulla carreggiata, pregiudicando la loro incolumità e quella dei loro bimbi».

«Chi sta sul territorio, ha una percezione della realtà molto più ampia e non dare seguito ad un trasferimento reale di competenze e di budget equivale a relegare i Municipi a semplici gestori del nulla e a non essere funzionali alle esigenze dei cittadini».

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