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"Via la protezione umanitaria che solo l'Italia dà ai migranti"

La Lega prepara il giro di vite sui permessi di soggiorno che esistono solo in Italia. Il 25% dei migranti sarebbe così dichiarato clandestino

"Via la protezione umanitaria che solo l'Italia dà ai migranti"

Ventimila migranti in meno. Ogni anno. O meglio, immigrati che fino ad oggi - graziealla sinistra - hanno ottenuto un permesso di soggiorno e che domani potrebbero non ritrovarsi più in tasca questo particolare status che solo l'Italia (bontà sua) regala ai richiedenti asilo.

La strategia della Lega sull'immigrazione segue tre direttive. Due sono state anticipate, o messe in campo, da Matteo Salvini. La terza, invece, è Massimiliano Fedriga a rivelarla. Se nei primi giorni di governo il ministro dell'Interno ha fatto capire di voler chiudere i porti alle Ong e tagliare alle coop i fondi per l'accoglienza, ora il Carroccio si prepara ad affrontare un'altro fronte di guerra sul piano delle richieste di asilo.

"La prima cosa - ha detto oggi il governatore del Friuli Veneiza Giulia - è togliere la protezione umanitaria perché esiste solo in Italia. Le protezioni internazionali sono lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria. La protezione umanitaria introdotta da Prodi nel 1998 è discrezionale in molti casi basata sulla povertà". Ed è così. Quando un immigrato sbarca sulle coste della Sicilia può chiedere asilo nel Belpaese. Se lo fa, inizia il rito che ben conosciamo: viene accompagnato in un centro di accoglienza e si presenta di fronte alla Commissione territoriale per l'analisi della sua richiesta di rifugio. Poi aspetta il verdetto. I commissari hanno quattro strade: rigettare la domanda, assegnare lo status di rifugiato, optare per la protezione sussidiaria, oppure concedere il permesso di soggiorno per motivi umanitari.

Bene. Per semplificare potremmo dire che i migranti che "scappano dalla guerra" sono quelli che ottengono lo status di rifugiato e quelli che ricevono protezione internazionale. E quanti sono? I numeri del Viminale sono chiari: si tratta di una piccolissima percentuale dei profughi sbarcati in Italia. Nel 2017, su 81.527 domande esaminate, solo 6.827 migranti sono stati dichiarati "rifugiati" (l'8%) e appena 6.880 hanno incassato la protezione internazionale (l'8&%). Tradotto: solo il 16% degli immigrati "scappa dalla guerra".

Il problema è che le maglie larghe dell'accoglienza italiana hanno permesso ad altri 20.166 immigrati (e altrettanti nel 2016) di ricevere un permesso di soggiorno per "gravi motivi di carattere umanitario a carico del richiedente". Non è ben chiaro cosa significhi, e infatti dipende dalla discrezionalità dei commissari. Che in questi anni di governo di sinistra sono stati piuttosto generosi, visto che il 25% degli immigrati hanno ottenuto questo tipo di permesso che in altri Stati Ue non avrebbero ottenuto. Quindi un migrante che qui ha ottenuto assistenza "umanitaria", oltre confine con ogni probabilità verrebbe dichiarato clandestino.

È qui che la Lega ora intende dare il via ad un giro di vite. Potrebbe iniziare proprio il Friuli Venezia Giulia, che ieri ha già tagliato di oltre un milione i finanziamenti regionali al sistema di accoglienza. Sarebbe una svolta epocale: se la protezione "umanitaria" non esistesse, criminali come Guerlin Butungu, il 20enne congolese accusato degli stupri di Rimini, sarebbero espulsi dall'Italia invece di girare indisturbati con un permesso di soggiorno "generoso" in tasca.

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