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Savona e la mail contro il Colle: "Ormai il popolo si è ribellato"

Il Corriere tira fuori una mail (privata) in cui Savona attacca il Colle: "Mattarella non ha capito, il popolo si è ribellato"

Savona e la mail contro il Colle: "Ormai il popolo si è ribellato"

"Il mio silenzio sdegnoso li offende più di una risposta". La mail di Paolo Savona, scovata dal Corriere della Sera, porta la data del 23 maggio. È un botta e risposta privato che passa dall'indirizzo di posta elettronica del professore. "Mattarella non ha capito che ormai il popolo si è ribellato e deve dare una risposta...". Sono parole durissime che ritirate fuori ora, mentre Luigi Di Maio prova ancora a mediare con Sergio Mattarella nel tentativo di formare un governo giallo verde, potrebbero anche costare caro. Anche perché molto di questa trattativa passa per l'economista che Matteo Salvini vuole piazzare a tutti i costi al ministero dell'Economia.

Quando tutto sembrava pronto per un ritorno alle urne, addirittura già a fine luglio, a sorpresa è sbucata fuori dal nulla una nuova possibilità di dar vita al governo gialloverde. Manca un ultimo, decisivo passaggio, però: la risposta di Salvini alla proposta di Di Maio di aggirare l'ostacolo Savona dirottando l'economista verso un altro ministero di peso, scegliendo invece una figura con le stesse caratteristiche, ma meno esposto sul fronte euroscettico per la guida del Mef. A Mattarella non vanno proprio giù le sue idee "no euro" e le sue posizioni anti tedesche. A poco e a nulla è servito il comunicato di domenica scorsa in cui ha cercato di fare chiarezza sulla "scomposta polemica" che è venuta a crearsi sulle sue "idee in materia di Unione Europea e, in particolare, sul tema dell'euro". Questo perché, come fa notare Massimo Franco sul Corriere della Sera, anziché diramarlo alle agenzie di stampa, Savona l'ha fatto pubblicare su Scenari economici, un sito che, in più di un'occasione ha manifestato le proprie posizioni euroscettiche.

È proprio sul sito Scenari economici che, il 5 ottobre del 2015, Savona aveva spiegato con ottanta tavole quel "piano B" che avrebbe portato l'Italia fuori dall'Eurozona. Consigliando "segretezza e non divulgazione" per evitare fughe di capitali, il crollo di piazza Affari, la crescita dello spread e, soprattutto, "grandi e rapidi ritiri dalle banche del Paese", il professore suggeriva di attuare il piano con una sorta di blitz il venerdì sera, ovviamente a Borse chiuse, per poi reintrodurre la lira il lunedì successivo. Quando l'Huffington Post ha tirato fuori il "piano B" ha avuto un effetto bomba sul Quirinale. E la situazione è precipitata in fretta. Ora Di Maio sta provando a ricucire.

Ma Salvini non è proprio dell'idea.

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