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Addio a Gianpietro Benedetti, il grande imprenditore dell’acciaio

Si è spento all'età di 81 anni il grande imprenditore e manager Gianpietro Benedetti. Messaggi di cordoglio da forze politiche e mondo industriale per la perdita di un vero numero uno del mondo della siderurgia

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Se n'è andato all'età di 81 anni l'imprenditore Gianpietro Benedetti, alla guida, come presidente del Gruppo Danieli di Buttrio (Udine), tra i leader mondiali nella progettazione e costruzione di impianti siderurgici e tra i primi tre produttori europei di acciaio. Un grave lutto nel mondo dell'industria di cui Benedetti aveva sempre fatto parte come personaggio di primo piano.

La sua storia

Era entrato in azienda nel 1961 e amava raccontare un aneddoto divertente di quel primo giorno, quando fu rimandato a casa perché non aveva portato con sè i compassi. Sicuramente non per questo divertente particolare, ma per la sua grande passione riuscì in poco tempo a raggiungere le vette più alte dell'azienda. Diventò dapprima project manager di piccoli impianti, poi viaggiò per il mondo intero per avviare impianti siderurgici o per risolvere problemi a questi legati.

Da Brescia al Sudafrica, dalla Grecia a Singapore, dalla Malesia a Israele e negli Usa, per 5 anni si formò sul campo e questa esperienza lo portò a 30 anni a diventare responsabile dell’ufficio tecnologie di laminazione calibrature per la definizione dei layout degli impianti. E, ancora, nel ’76 diventa responsabile tecnico commerciale dell’ufficio vendite a cui, nell’80, si aggiunge la direzione tecnica che includeva anche il centro ricerche.

La sua scommessa vincente

Un manager visionario che sfidò il mercato con una una trasformazione cruciale per l'azienda che da produttrice di macchinari per l’industria siderurgica divenne poi fornitore di impianti chiavi in mano. Mossa vincente, e quando nel 1986 Cecilia Danieli divenne presidente e amministratore delegato, Benedetti fu nominato direttore generale del Gruppo, insieme riuscirono a traghettare l'azienda fuori dalla crisi del settore siderurgico. Dopo la scomparsa di Cecilia, nel 1999, diventò lui presidente e amministratore delegato rimanendo in carica fino al 2018 quando gli subentrerà Giacomo Mareschi Danieli, figlio di Cecilia.

Molti i riconoscimenti

Numerosi i riconoscimenti: è stato cavaliere del Lavoro dal 2006 e gli sono state conferite due lauree e un diploma in M.B.A ad honorem. Benedetti era anche uno dei maggiori azionisti di Nord Est Multimedia (Nem), la media company che nel novembre del 2023 aveva rilevato da Gedi numerosi quotidiani del Nord Est.

I messaggi di cordoglio

"Le mie più sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa di Gianpietro Benedetti, uno dei più lungimiranti imprenditori italiani, alla guida di un'azienda strategica orgoglio del Made in Italy nel mondo", ha scritto su X il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Ma non è l'unica voce politica. Anche la deputata Debora Serracchiani, già presidente del Friuli Venezia Giulia scrive: "La scomparsa dell'ingegner Benedetti è un lutto per l'industria italiana che perde un protagonista di primissimo piano, un imprenditore autorevole e riservato che attraversava i continenti portando con sé il suo spirito pragmatico che gli permetteva di interloquire con tutti".

Anche il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, ha espresso il suo cordoglio a nome della regione. Ma sono soprattutto le associazioni industriali a ricordarlo con grande affetto. Confindustria Udine, attraverso tutti i suoi organi e in rappresentanza di tutte le Imprese associate, esprime "profonda tristezza e un enorme senso di perdita per la scomparsa del suo presidente, l’ingegnere Giampietro Benedetti, un vero gigante nel mondo dell’industria e una figura di riferimento dell’intera nostra comunità. Con la sua scomparsa - si legge nella nota - perdiamo non soltanto un leader straordinario, ma anche un mentore, un ispiratore e un amico per molti di noi.

La sua visione audace, il suo impegno incrollabile e la sua passione contagiosa hanno guidato generazioni di imprenditori e hanno lasciato un'impronta indelebile nel tessuto industriale del nostro territorio e dell’intero Paese, ma la sua caratura si spinge oltre, a livello internazionale".

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