Cronaca giudiziaria

Caso Pozzolo, spunta una perizia balistica della difesa: cosa cambia

Una perizia balistica della difesa potrebbe rimettere in discussione l'impianto d'accusa. Gli esperti di parte: Pozzolo positivo allo stub "solo per una contaminazione generica da inquinamento"Intanto la procura ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio

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Una perizia balistica di parte potrebbe rimettere in discussione l'impianto accusatorio della vicenda che vede il deputato Emanuele Pozzolo coinvolto come unico indagato. Il caso - lo ricordiamo - riguarda l'incidente avvenuto la notte del 31dicembre scorso a Rosazza, nel biellese, quando dalla pistola di proprietà del parlamentare partì un colpo che ferì Luca Campana. Mentre la procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per quell'episodio, l'avvocato difensore dell'onorevole ha depositato una perizia balistica redatta dal consulente tecnico di parte (Ctp), il perito balistico Luca Sodati, che porterebbe all'attenzione nuovi elementi.

Secondo la procura, che ha da poco concluso le indagini, a esplodere il colpo sarebbe stato il padrone della pistola. A quanto apprende l'agenzia LaPresse, tuttavia, nella relazione tecnica depositata dall'esperto e richiesta dal legale, avvocato Andrea Corsaro, verrebbero evidenziati alcuni aspetti che potrebbero rimettere in discussione l'intero impianto d'accusa. Nella consulenza, depositata nei giorni scorsi in Procura a Biella, viene infatti messo in evidenza come i proiettili HP "non sono espansivi ma deformanti" e che l'arma in collezione, da cui partì il colpo, avrebbe potuto comunque essere portata fuori casa.

Inoltre, secondo quanto evidenziato dal perito balistico Soldati, i residui di sparo che in genere si diffondono nell'ambiente per almeno dieci metri "avrebbero reso positivi tutti i partecipanti al veglione presenti in sala per almeno dieci minuti". Il consulente di parte ne ha concluso dunque che Pozzolo sarebbe risultato positivo allo stub "solo per una contaminazione generica da inquinamento". E non dunque per aver sparato in prima persona. La perizia depositata dal Ctp della difesa mette così in discussione quella effettuata dalla consulente nominata dalla procura di Biella, Raffaella Sorropago.

Nel documento recepito dall'accusa viene evidenziato come "il colpo che ferì alla coscia Luca Campana, prima di colpirlo 'strusciò' il tavolo in modo radente". Sempre secondo quella perizia, il proiettile partì mentre le persone erano sedute su un tavolo rettangolare, dove c'erano delle persone in piedi, fra cui Pozzolo, e andò dal centro del tavolo verso il lato corto in direzione della cucina, dove si trovava Campana.

Non ci sono dubbi sul fatto che lo sparo fu accidentale, ma ora è sulle dinamiche balistiche che si confronteranno le osservazioni dell'accusa e quelle della difesa.

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