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Pozzolo, quel perito balistico "legato" alla Penitenziaria

La consulente incaricata è molto vicina al corpo di polizia di cui fa parte anche il caposcorta di Delmastro

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Sta appeso in buona parte a tre perizie il «caso Pozzolo», l'indagine sullo sparo partito la notte di Capodanno dal revolver del deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo e finito nella coscia di un partecipante al veglione. Di fronte a due versioni inconciliabili sull'autore dello sparo - Pozzolo che nega, un testimone chiave che lo accusa - la Procura di Biella ha disposto tre analisi: il tampone stub per cercare i residui di sparo, la ricerca genetica sulla pistola, la perizia balistica. La prima non ha dato risposte utili, la seconda è in attesa di risposta ma non sarà risolutiva; ad essere decisiva potrebbe essere la terza. Ma sull'affidamento della perizia chiave circola sul web una foto che apre alcuni interrogativi.

La perizia genetica e lo stub sono state affidate ai Ris di Parma, la struttura superspecializzata dei carabinieri. Per quella balistica la Procura ha invece scelto un'altra strada, affidando l'incarico a Raffaella Sorropago, consulente di fiducia dei pm biellesi. Brava, esperta, docente alla Luiss di Roma. E anche con ottimi rapporti con la polizia penitenziaria, docente ai suoi corsi istruttori come testimonia la foto da lei stessa pubblicata sulla pagina Facebook.

Qual è il problema? È che la polizia penitenziaria è pienamente parte in causa nel giallo di Capodanno. Numerosi agenti erano presenti alla festa, a partire dalla scorta del più noto tra i presenti, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Della «penitenziaria» fa parte il capo della scorta, Pablito Morello. Il ferito, Luca Campana, è il genero di Morello. È la «penitenziaria» a prendere in mano la scena del crimine prima dell'arrivo dei carabinieri, è Morello a prendere in custodia e a «mettere in sicurezza» la pistola riempiendola di sue impronte. Ed è Morello a accusare Pozzolo: «la pistola era in mano a lui».

Fin dal momento in cui è stata nominata consulente del pm in questo caso, la Sorropago non ha lesinato dichiarazioni alla stampa, che ha poi rilanciato sui suoi social, come anche la foto sorridente circondata dai futuri agenti di custodia. Ora sarà lei a stabilire che traiettoria ha seguito la pallottola partita dalla calibro 22 del deputato. Se dovesse stabilire che la traiettoria è incompatibile con la posizione di Pozzolo al momento dello sparo, di fatto chiamerebbe in causa il caposcorta Morello. E il caso politico che ha agitato l'inizio del 2024 per il governo di centrodestra, con Giorgia Meloni costretta a intervenire per sospendere Pozzolo dal partito, ne uscirebbe depotenziato.

Così l'attesa per la perizia della Sorropago è alta. La Procura non ha visto incompatibilità col suo ruolo di consulente della «penitenziaria», anche perché - come spiegato in un comunicato - la Procura ha come unico sospetto Emanuele Pozzolo. Per questo la polizia giudiziaria arrivata all'alba sul luogo dello sparo sottopose allo stub solo il deputato. E non anche Morello, che era ancora lì.

Una decisione che venne presa direttamente dalla Procura, con cui la polizia giudiziaria era in collegamento diretto.

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