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Poliziotto accoltellato, Sala scarica le responsabilità sul governo: "Non fa i rimpatri"

Beppe Sala se ne lava le mani e, dopo l'aggressione col coltello al poliziotto nella stazione di Milano-Lambrate, scarica ogni responsabilità sul governo

Poliziotto accoltellato, Sala scarica le responsabilità sul governo: "Non fa i rimpatri"

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Dopo aver negato per tanto tempo il problema della sicurezza di Milano, che negli ultimi 10 anni è precipitata anche in conseguenza delle politiche lassiste della sua area politica, compresa la sua giunta, davanti all'accoltellamento del poliziotto nella stazione di Lambrate da parte di un irregolare marocchino, oggi Beppe Sala scarica ogni responsabilità sul governo Meloni. "Visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, si faccia un esame di coscienza e si chiedano perché non fanno il loro dovere. Se c'è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguire l'espulsione", ha dichiarato il sindaco di Milano.

Sala nel 2017 ha partecipato a una marcia pro-immigrazione, guidandola, nel giorno successivo all'aggressione condotta a una pattuglia mista polizia-esercito in Stazione centrale. In quell'occasione a colpire gli agenti e i militari, sempre con un coltello, era stato un ventenne nato in Italia da genitori marocchini. Lo stesso Sala, solo pochi mesi faceva suo il concetto del "mal comune mezzo gaudio" quando diceva che, d'altronde, in tutte le grandi città esistono problemi di sicurezza. "Qui ormai l'idea è che tanto non succede nulla e che tanto si può delinquere. Ci deve essere certezza della pena e chi sbaglia deve pagare. Se no sono sempre le città e i cittadini a pagarne le conseguenze, il che non va bene", ha dichiarato il sindaco.

Ed è un concetto giusto, che tutte le parti dovrebbero fare proprio, anche il sindaco. È fresco il caso del tunisino, poi rimpatriato, che per anni ha trovato rifugio nei centri sociali di Torino che il collega di Sala, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, ha cercato di tutelare. Stupratore, pregiudicato, per anni ha ottenuto la protezione degli abusivi nei centri sociali, ben distanti dal concetto di legalità, come si vede nelle manifestazioni violente che mettono a ferro e fuoco le città, Milano compresa. Sala potrebbe iniziare a sgomberare i centri sociali, per esempio, adoperandosi per far rispettare la legge italiana nelle ormai, sempre più diffuse, aree a maggioranza di stranieri nella sua città. E potrebbe farlo impiegando gli agenti della polizia locale come presidi di sicurezza, non solo come controllori di divieti di sosta.

Al sindaco Sala ha risposto il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Il governo mi sembra che stia facendo la sua parte, sono i meccanismi che purtroppo impediscono magari di allontanare chi non dovrebbe rimanere sul nostro territorio, è una cosa che anche noi diciamo da tanto tempo, che bisognerebbe consentire di espellere chi deve essere espulso con rapidità".

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