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“Nessuno deve sentirsi scartato o escluso. La Repubblica è fondata sul lavoro. Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale. Il progresso civile, la effettiva esistenza dei diritti, la sostenibilità del nostro modello sono legati, al tempo stesso, all’efficacia delle istituzioni e all’attività degli attori economici e sociali. Il lavoro richiama e sollecita la corresponsabilità, la solidarietà. Il lavoro è stato il vettore più potente di giustizia, di mobilità sociale, di costruzione del welfare”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della visita all’azienda Bsp Pharmaceuticals di Latina, in occasione della celebrazione della Festa del lavoro. Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

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Mattarella: "Il lavoro è radice di libertà, nessuno deve sentirsi scartato o escluso"

"Il futuro del lavoro è già cominciato. Non è un caso che l'Organizzazione internazionale del lavoro abbia posto, al centro del suo impegno nella Giornata del 28 aprile, il tema della intelligenza artificiale e della digitalizzazione, per porre in guardia dai rischi per le condizioni di lavoro, che si accompagnano alle grandi opportunità offerte". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al termine della visita all'azienda Bsp Pharmaceuticals a Latina, in occasione della celebrazione della festa del lavoro. Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

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Mattarella: "Da AI rischi e opportunità, integrazione Ue per governare progresso"

"Noi siamo a sostegno di un rafforzamento della sicurezza, la difesa europea non è soltanto acquisto di armi, guardiamo cosa è successo qui in Spagna, è mancato qualcosa nella sicurezza, vuol dire che i Paesi europei possono essere messi in ginocchio perché ci può essere un attacco, ci può essere un qualsiasi problema. Sicurezza è tutto questo, anche l'organizzazione del funerale di Papa Francesco, se non ci fossero stati strumenti di sicurezza non si sarebbe potuto organizzare. E' chiaro che noi siamo assolutamente a favore di un incremento delle spese per la difesa, Già abbiamo raggiunto il 2% del Pil e lo annunceremo al vertice della Nato, ma credo che sicurezza sia un qualcosa che noi dobbiamo garantire ai nostri cittadini. Per questo noi del Ppe concordiamo con la proposta di Von Der Leyen" così il Ministro Tajani, a margine del congresso del Partito Popolare Europeo a Valencia. (Alexander Jakhnagiev)

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Tajani: "Difesa e sicurezza europea non sono solo acquisto armi, ma infrastrutture"

"Ricchezza non è una brutta parola. Avere più soldi, come casa o come conto corrente, non è una brutta cosa. A sinistra dicono che bisogna redistribuire la ricchezza, ma se non c'è qualcuno che la produce questa ricchezza, senza imprenditori, commercianti, artigiani, partite Iva, che si redistruibuisce? Se nessuno produce non c'è niente da redistribuire" così il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, a margine dell'evento elettorale per il candidato sindaco di Genova del centrodestra Pietro Piciocchi. (Alexander Jakhnagiev)

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Salvini: "Inutile redistribuire ricchezza, come dice la sinistra, se nessuno la produce"

Ci tenevo moltissimo ad esserci in questo anniversario così importante. Siamo reduci da giorni intensi, nei quali la scomparsa del Santo Padre ci ha portato a riflettere su temi profondi: misericordia, perdono, pietas, provvidenza. Ed è terribilmente difficile accostare questi valori alla vicenda di Sergio Ramelli. Cinquant’anni fa si spegneva la sua giovanissima vita: una morte tanto brutale quanto assurda e forse, proprio per questo, divenuta un simbolo per generazioni di militanti di destra di tutta Italia. Cinquant’anni dopo siamo chiamati ad interrogarci su quello che ancora oggi ci può insegnare il suo sacrificio. Sergio era una persona libera, ma essere liberi in quei tempi duri comportava un’enorme dose di coraggio, che spesso sfociava nell’incoscienza, addirittura. Sergio amava l’Italia più di ogni altra cosa e aveva deciso di non tenerselo per sé, di dirlo al mondo, senza odio, arroganza o intolleranza. La sua storia ce l’ha raccontata chi lo ha conosciuto, chi ha condiviso con lui la militanza politica, chi ha sperato e pregato per quei terribili quarantasette giorni di agonia che Sergio potesse risvegliarsi, chi ha pianto quel 29 aprile in cui si è spento e nei giorni successivi quando persino celebrarne il funerale divenne un’impresa, chi ha ricercato incessantemente verità e giustizia, prima e durante il processo, chi in questi anni ha dedicato alla sua memoria una strada o un giardino e chi invece un libro, una canzone, un fumetto o uno spettacolo teatrale. E quella storia ce l’ha raccontata Anita, mamma Ramelli, che per quasi quarant’anni ha onorato il suo amato Sergio insegnando dignità e amore infinito", così la premier Meloni. (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni ricorda Sergio Ramelli: "Tutti devono fare i conti con la sua morte"

Papa Francesco è stato tumulato a Santa Maria Maggiore. Molti sono i fedeli venuti a rendere omaggio alla tomba. "Non ho mai avuto occasione di vedere Papa Francesco dal vivo, vederlo così è stato surreale". "La semplicità è quel che colpisce" dice una suora. "Vogliamo pregare con e per Papa Francesco" dice un'altra sorella. "Ricordo la sua vicinanza a tutte le persone che incontrava". (Alexander Jakhnagiev)

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L'emozione dei fedeli dopo la visita alla tomba di Papa Francesco: "Un Papa di tutti"
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