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Un nuovo jolly per difendersi dalle minacce aree nemiche rappresentate dai droni, compresi i temibili droni kamikaze manovrabili. La Cina sembrerebbe aver testato con successo il sistema di protezione attiva (APS) GL-6 contro un razzo lanciato da un velivolo aereo senza pilota (Uav). Lo si evince da alcuni filmati diventati virali sul web, nei quali si vede un razzo a propulsione RPG-7 sparato contro un carro armato Type 96 dotato di APS che viene neutralizzato prima di colpire il bersaglio. Il citato GL-6 è costituito da due componenti principali, lanciatori torrettati che sparano proiettili con testate esplosive e una serie di piccoli radar per rilevare minacce in arrivo e dare il segnale alle torrette per attaccarle. Le torrette sono invece progettate per consentire ingaggi ad alto angolo contro minacce dall'alto. Ebbene, secondo i media cinesi affermano tale sistema è in grado di difendersi da missili guidati anticarro (ATGM), razzi anticarro di fanteria, granate lanciate a razzo e minacce aeree senza equipaggio come munizioni vaganti.

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La Cina testa il sistema di protezione attiva (APS) GL-6

Il Comune ricorda con un video toccante ciò che furono le foibe. I massacri dimenticati degli italiani durante la Seconda guerra mondiale e pure a conflitto finito

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Trieste ricorda i caduti delle foibe

La campagna di comunicazione del gruppo di tlc inizia il 7 gennaio. L'ad Labriola: "Da oltre cent’anni continuiamo a evolvere per accompagnare lo sviluppo economico e sociale del Paese”

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Tim lancia il nuovo spot istituzionale

Stava passeggiando tenendo la mano della mamma nel centro di Roma con in testa la kippah, il tipico copricapo ebraico di forma circolare utilizzato durante le funzioni religiose, quando è stato aggredito e minacciato con una bottiglia di vetro da un egiziano. Un episodio inquietante quello accaduto a un bimbo di otto anni lo scorso 29 gennaio nella capitale, che solleva timori per la crescente spirale di antisemitismo che si sta registrando nel nostro Paese

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Musulmano aggredisce un bambino ebreo aggredito in centro a Roma

(LaPresse) Otto ultras dell'Udinese sono stati arrestati in flagranza per l'assalto al treno sul quale viaggiavano i tifosi del Venezia, nella serata di sabato alla stazione di Basiliano. Cinque degli arrestati sono cittadini austriaci e sono residenti in Austria come lo è un sesto supporter che però è di origine bosniaca. Gli altri due sono un albanese e un friulano, entrambi residenti a Udine. Denunciato a piede libero un nono tifoso, cittadino italiano. Le ipotesi di reato per i soggetti sono state quelle di blocco ferroviario, rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, utilizzo di artifizi pirotecnici e bastoni in occasione di manifestazioni sportive. Agli stessi soggetti verrà applicato anche il divieto di avvicinamento ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo).

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Il video dell'assalto degli ultras dell'Udinese al treno dei tifosi del Venezia

La cittadina israelo-tedesca è stata consegnata alla Croce Rossa, dopo essere stata costretta dalla Jihad islamica palestinese a raggiungere il veicolo dell'organizzazione internazionale a piedi, circondata da una folla caotica e da decine di uomini armati

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Arbel Yehoud liberata dalla Jihad islamica palestinese

Papa Francesco non se la sente di leggere le nove pagine del discoso preparato per il Giubileo per la comunicazione. Prende i fogli e li consegna a Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione. Che pensa di doverli leggere lui, ma non è così... Video di VaticanNews

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Curioso siparietto del Papa al Giubileo della comunicazione
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