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Napoli

Le riprese realizzate in via santa Brigida mostrano due poliziotti aggredire un fermato: "Tu te ne sei scappato, adesso ne paghi le conseguenze"

Andrea Riva
Napoli, schiaffi e offese dai poliziotti

La Pomigliano d'arco in cui è nato e cresciuto Luigi Di Maio è conosciuta come la città delle grandi fabbriche, e la sua storia operaia l’ha resa in passato una città rossa. Le amministrazioni comunali di centrodestra che la governano da 8 anni hanno portato a soprannominarla “la ex Stalingrado del Sud Italia”. Oggi, invece, le urne ci forniscono un altro dato incontrovertibile: una Pomigliano a cinque stelle. Il M5s ha divorato voti sia al centrosinistra che al centrodestra. E molti sono gli operai storicamente di sinistra che hanno voluto dare fiducia a Di Maio e al Movimento.Siamo stati a Pomigliano, nel comitato elettorale dei grillini, per le strade e nei luoghi simbolo della sinistra. In video le dichiarazioni che abbiamo raccolto.

Agata Marianna Giannino
Nella Pomigliano a 5 stelle di Luigi Di Maio

I Cobas anche contro Luigi Di Maio. Vanno ad attaccare un manifesto fuori al comitato elettorale di Pomigliano d'Arco e i grillini si barricano dentro. Gli attivisti M5s poi accusano i giornalisti di essere "a favore" dei manifestanti.

Agata Marianna Giannino
Blitz dei Cobas contro Di Maio: così reagiscono i grillini

Nel corso della notte, nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord sulla tentata rapina ai danni della gioielleria Corcione avvenuta sabato 10 febbraio a Frattamaggiore, i carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna e della Tenenza di Caivano hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dal Pubblico Ministero della Procura di Napoli Nord nei confronti di tre persone, rispettivamente di anni 29, 27 e 41anni per i reati di tentata rapina aggravata, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione, in concorso. Il provvedimento scaturisce da approfonditi ed accurati accertamenti, espletati dai militari dell’Arma dopo il grave episodio criminoso nel corso del quale, a seguito della reazione del gioielliere nei confronti delle quattro persone che stavano tentando di impossessarsi di preziosi e gioielli, uno degli autori del tentativo di rapina trovò la morte. Un altro degli autori del tentativo di rapina venne arrestato in flagranza da un appartenente alla Polizia di Stato, libero dal servizio, che si trovava nei pressi e che coraggiosamente è intervenuto. L’attività investigativa ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli altri due autori materiali del crimine e di un quinto soggetto, che aveva svolto il ruolo di permettere, con uno stratagemma, l’ingresso nella gioielleria dei 4 complici. Due dei fermati hanno reso confessione al PM nel corso dell’interrogatorio avvenuto questa notte nella Caserma dell’Arma di Caivano. Nei confronti del terzo, i gravi indizi di colpevolezza si ricavano dal rinvenimento, a seguto di perquisizione domiciliare, di un giubbino e di un paio di scarpe utilizzate, secondo un video acquisito, nel corso della tentata rapina. Uno dei fermati reca una ferita, presumibilmente d’arma da fuoco, che appare riferibile al conflitto a fuoco.

Redazione
Rapina a Frattamaggiore: altri tre soggetti arrestati

Napoli. La piazza di spaccio alle “case celesti”. Carabinieri arrestano 3 trafficanti. Nel video il nascondiglio della droga e i sequestri di droga e della contabilità. I Carabinieri del nucleo Operativo della Compagnia Napoli Stella hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli -Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli Ufficio XIX° -su richiesta della Procura Sez. VII^ a carico di 3 soggetti ritenuti responsabili in concorso di produzione e spaccio di stupefacenti all’interno della famigerata “piazza di spaccio” delle cosiddette “Case Celesti”, la storica roccaforte del clan Marino, nel quartiere Secondigliano.

Agata Marianna Giannino
Napoli, blitz nella piazza di spaccio del clan: così nascondevano la droga

A distanza di una settimana dallo sgombero, all'ingresso di Napoli tornano i venditori abusivi di "monnezza". Un video pubblicato sui social da un residente documenta lo stato di degrado sotto Porta Nolana.

Agata Marianna Giannino
Napoli, il suq della "monnezza" sotto la Porta del XV secolo

I carabinieri arrestano 15 persone “specializzate” nei furti e nella ricettazione o riciclaggio di auto. I militari dell'Arna della compagnia Napoli Centro stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura nei confronti di 15 indagati ritenuti appartenenti a un gruppo criminale attivo tra Napoli e provincia dedito ai furti, riciclaggio e ricettazione di autovetture. A fronte dei reati contestati –associazione per delinquere, furto aggravato, riciclaggio, ricettazione- il gip ha disposto 11 custodie cautelari in carcere e 4 ai domiciliari. Nel corso dell’indagine i carabinieri hanno documentato la commissione di 77 episodi tra furti e tentati furti di autovetture, arrestato in flagranza 16 persone, restituito ai proprietari 29 veicoli e sequestrato numeroso materiale utilizzato per lo scasso e la manomissione di centraline elettroniche. Il giro d’affari complessivo si aggirava sui 300mila euro al mese, con 3-4 auto rubate mediamente ogni notte.

Redazione
Rubavano 3 o 4 auto a notte, sgominata la banda: così operava

Per le baby gang arrivano i militari, ma a Napoli ci sono ancora quartieri periferici emarginati in cui la dispersione scolastica è in aumento, i servizi sociali sono insufficienti e i fondi comunali tardano ad arrivare a chi si occupa di minori a rischio.Giuseppina Conte, presidente di "Centro diunro Progetto Oasi", è costretta a rivolgersi alle banche per tenere in piedi le attività che organizza per circa 200 bambini e ragazzi a rischio del rione Sanità. Il Comune di Napoli è in ritardo di 20 mesi nel versamento di quei fondi con cui si sostiene l'associazione. I ragazzi della periferia orientale di Napoli ci hanno raccontato di quanto si sentano emarginati e di come per loro sia complicato addirittura raggiungere la scuola. Cesare Moreno, presidente dell'associazione "Maestri di strada", sostiene che in quei quartieri l'area dell'emarginazione sociale e dell'abbandono educativo è grossa e il numero delle famiglie monoparentali batte tutti i record, in una realtà in cui non c'è integrazione tra i vari strumenti di azione di tipo repressivo, preventivo e educativo, e mancano gli spazi per fare cittadinanza attiva. A Napoli "i servi sociali sono insufficienti per assicurare un sostegno allo sviluppo dei minori che vivono all’interno di contesti multiproblematici o violenti", afferma inoltre la dirigente scolastica dell'istituto comprensivo "Bovio-Colletta", Anna Rita Quaglierella. Sono stati suoi alunni alcuni di quei baby camorristi della paranza dei bambini che ha preso parte alla guerra di camorra che ha insanguinato il centro storico tra il 2014 e il 2016. Oggi quei ragazzi li racconta e li ricorda con rammarico, perchè la scuola, nonostante le loro "capacità intellettive fuori dal comune" non è riuscita a distoglierli da un "destino già segnato".

Agata Marianna Giannino
Baby gang: così Napoli affronta la devianza giovanile

Ragazzi accoltellati in piazza per uno sguardo di troppo: carabinieri identificano e denunciano il presunto responsabile e altri 16 ragazzi. Un 18enne e un 16enne di Napoli furono accoltellati alla coscia la sera del 17 dicembre poco dopo l’una di notte, nella centrale piazza Vanvitelli del quartiere “vomero”; Il motivo uno sguardo di troppo rivolto a un gruppo di giovani arrivato in piazza in sella a uno sciame di 7 scooter dopo una serata in discoteca. Ci fu lo scambio di sguardi e il “branco” decise di punirli.

Redazione
Accoltellati per uno sguardo di troppo: 17 ragazzi denunciati a Napoli
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