Alberto Stefani è stato eletto nuovo presidente della Regione Veneto. L'attuale deputato della Lega, che ha da poco compiuto 33 anni, si è nettamente imposto alle urne contro il candidato unitario di tutto il centrosinistra. La coalizione del centrodestra, quindi, continua a conservare agevolmente e ininterrottamente la guida della giunta regionale nel Nord-Est dal 1994, ovvero dai tempi di Aldo Bottin, al quale è poi seguito Giancarlo Galan. Stefani succede così al lungo governo locale, durato ben quindi anni e mezzo, presieduto da Luca Zaia, il quale adesso entrerà in Consiglio. Dopo le prime 4.652 sezioni scrutinate sulle 4.729 complessive, il parlamentare del Carroccio, sostenuto anche Fratelli d'Italia, Forza Italia, Noi Moderati, Unione di Centro e Liga Veneta, ha ottenuto il 64,4% dei voti validi e diventerà così il nuovo capo della giunta regionale a Palazzo Balbi di Venezia, nonchè il governatore più giovane della storia di quell'ente territoriale.
"Alberto Stefani sarà il nuovo Presidente della Regione Veneto. Una vittoria frutto del lavoro, della credibilità e della serietà della nostra coalizione. A lui vanno i miei complimenti e i migliori auguri per le sfide che lo attendono", scrive sui social la presidente del Consiglio e leader di FdI, Giorgia Meloni. Si ferma invece al 28,7% il consenso preso dall'ex sindaco di Treviso del Partito Democratico, Giovanni Manildo, appoggiato pure da Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione, Italia Viva, Rifondazione Comunista e Volt. Per quanto riguarda gli altri candidati, Riccardo Szumski (Resistere Veneto) arriva al 5,1%, Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) al'1% e Fabio Bui (Popolari per il Veneto) allo 0,5%. Crolla l'affluenza: dal 61,1% del settembre 2020 si è passati al 44,6% odierno.
Andando nello specifico delle percentuali conquistate delle varie liste, la Lega si conferma come il primo partito della regione con il 36,2%, seguito dal 18,6% di Fratelli d'Italia, il 16,6% del Partito Democratico e dal 6,3% di Forza Italia. Riesce a tenere abbastanza bene Alleanza Verdi-Sinistra (circa il 4,6%) mentre sprofonda completamente il Movimento 5 Stelle, fermo al 2,2%. La somma delle due coalizioni vede il centrodestra svettare con il 65,9%, mentre il centrosinistra si attesta a poco sotto il 28%. "Abbiamo scritto il nostro programma confrontandoci tutti i giorni con i cittadini, le imprese e il territorio; è stata una campagna che ha tenuto conto dell'ascolto dei cittadini - ha dichiarato a caldo Stefani durante la conferenza stampa tenuta al Crowne Plaza di Padova -. Ai veneti credo che serva nei prossimi cinque anni un 'sindaco' dei veneti, capace di ascoltarli in maniera pragmatica e diretta. Sarò il presidente di tutti i cittadini. I cittadini hanno apprezzato l’ascolto che abbiamo offerto, ora è nostra responsabilità essere al lavoro già da domani mattina".
"Pacta sunt servanda", diventa l'espressione latina utilizzata da Stefani per rispondere a chi gli chiede se la distribuzione degli assessori concordata con Fratelli d'Italia (che vede una maggioranza di assessori al partito della Meloni) cambierà dopo la larga vittoria della Lega. "Al di là del numero degli assessorati, conta trovare persone di qualità. Io inciderò su questo. Ho chiesto nella contrattazione che la scelta degli assessorati fosse del presidente e oggi lo posso ribadire - tiene a precisare il nuovo governatore -. Siamo una coalizione, una squadra compatta.
Credo che ogni partito abbia cercato di esprimere le proprie migliori potenzialità con i propri migliori candidati. Per me le squadre restano tali fino alla fine, come è stato in campagna elettorale la squadra resterà tale fino alla fine del mio mandato e anche dopo".