Sta bene. E ieri sera è tornata a casa, dalla mamma che ha incontrato al commissariato di Villa San Giovanni, ladolescente albanese fuggita laltra sera dal fidanzatino. Rintracciata dopo 24 ore di silenzio dalla polizia, a cui si era rivolta la famiglia, ha confermato che si tratta di un allontanamento volontario e che nessuno lha costretta o rapita. La ragazzina, Katerina classe 96 - domenica pomeriggio si era recata con la mamma in visita alla nonna, poi poco dopo le 14 aveva lasciato le due donne, dicendo che sarebbe uscita con lamica del cuore Annamaria. Verso le 17, non vedendola tornare a casa, la madre lha chiamata al cellulare e la ragazzina ha risposta di stare bene, stava solo tardando un poco ma sarebbe presto rientrata a casa. Le ore passavano e ladolescente non si faceva viva, mettendo in apprensione la mamma, anche perché da un certo punto in poi la figlia non rispondeva più alle chiamate.
Alle 22 disperata, la madre ha chiamato la nonna, Esmije di 53 anni, chiedendo aiuto. Così mentre lei rimaneva in casa nella speranza di un rientro della ragazza, la nonna usciva per fare il solito giro delle amicizie, conoscenze e luoghi frequentati dalla nipote. Ma a notte fonda doveva arrendersi e chiamare il 113. La centrale operativa invitava le due donne a fare regolare denuncia al commissariato di Lambrate, quartiere dove vivono la famiglia, atto necessario per poter iniziare le ricerche. E così ieri la donna si è presentata alla polizia con alcune foto della nipote, una descrizione degli abiti indossati al momento della scomparsa e una serie di indicazioni sulle sue frequentazioni. Mentre alcune volanti iniziavano una serie di controlli, compresi alla scuola frequentata dalla giovanissima, altri agenti inziavano a chiamare il numero di suo numero di cellulare. E nel primo pomeriggio, il tanto sospirato «lieto fine».
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