Roma - Il 90% degli atti di violenza nei campionati minori compiuti contro
gli arbitri è opera di tesserati.
Lo ha reso noto il presidente dell'Aia Cesare Gussoni presentando il dossier
dell'Associazione Arbitri Italiani sulla violenza nel calcio che sarà completato la settimana
prossima. Nei primi tre mesi dei campionati minori del 2006-2007, secondo il dossier, il 65%
degli atti violenti contro i direttori di gara è stato opera di calciatori, il 25% da parte di altri
tesserati e il 10% da estranei.
«Questo vuol dire -spiega Gussoni- che l'escalation di questi episodi avviene a livello di
tesserati. Le cause possono essere il lassismo in certe regioni. Le regioni più a rischio sono:
Calabria, Campania e Sicilia. Il fatto nuovo è che a queste si aggiunge la Lombardia. Sui 180
casi in questi primi mesi, ventisei sono avvenuti in Lombardia. L'Aia ha deciso di istituire un
sistema di monitoraggio mensile dei dati sui casi che avvengono nei campi minori. Ci sarà
una riunione con la Lega dilettanti per definire un'uniformità del sistema sanzionatorio da
parte delle differenti regioni».
Dall'anno 2002 a oggi sono stati registrati circa 2.300 casi di violenza
commessi contro tesserati.
Il 90% delle violenze nel calcio minore è opera di tesserati
Nei primi tre mesi dei campionati minori del 2006-2007 il 65% degli atti violenti contro i direttori di gara è stato opera di calciatori, il 25% da parte di altri tesserati e il 10% da estranei
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