«Abbattere gli ecomostri di periferia»

Marcello Viaggio

Veltroni propone un Piano Regolatore «condiviso». Ma Alemanno rilancia: «Il Nuovo Prg non offre certezze, è la premessa a una serie di varianti fin dal primo giorno. Così com’è, resta solo un’operazione propagandistica. Serve invece un salto di qualità sui contenuti». L’iter del Piano regolatore prevede lunedì l’avvio della discussione in consiglio comunale. La stretta finale si avvicina. Ieri il candidato sindaco di An, Gianni Alemanno, ha reso noto il contenuto del faccia a faccia del giorno prima con il Sindaco. Alla conferenza stampa, convocata al comitato elettorale di via Barberini, ha preso parte lo stato maggiore romano del partito al gran completo: Fabio Rampelli, Vincenzo Piso, Sergio Marchi e Marco Marsilio. «Veltroni ci ha lanciato un appello non pubblico per arrivare ad un Piano condiviso - puntualizza subito il Ministro alle politiche agricole -. Non vogliamo tirarci indietro, ma non possiamo neppure limitarci ad accettare il Piano esistente o correggere i dettagli. Occorre discutere, fare un chiaro salto di qualità sui contenuti. E chiudere prima del 28 aprile, giorno d’avvio ufficiale della campagna elettorale». Alemanno ha ripetuto quanto ha illustrato personalmente al sindaco. Le posizioni di An in merito al nuovo Prg sono un vero e proprio decalogo. Il punto più importante è la trasformazione delle periferie. Si tratta di applicare un nuovo strumento urbanistico, gli Ambiti di sostituzione edilizia, per trasformare radicalmente quartieri come Corviale, Vigne Nuove, Tor Bella Monaca, Laurentino 38, Spinaceto-Tor de’ Cenci. La demolizione e ricostruzione in questi quartieri potrà essere parziale o totale, previa costruzione di lotti dove trasferire provvisoriamente gli abitanti. Occorre togliere la classificazione di «Tessuti della città storica-T8» a Corviale, Vigne Nuove, Tor Sapienza e Casilino 23, per sdoganarli dalle norme che ne prevedono solo il restauro conservativo. Secondo An quei quartieri sono i «mostri ideologici» degli anni ‘70 e ‘80. «Basti pensare - ricorda Marsilio - che Corviale, un gigantesco alveare lungo un km, è stato paragonato in quegli anni agli antichi acquedotti romani. Una follia».
Altro punto qualificante, secondo An, l’utilizzo delle aree militari: le caserme di via Labicana e Castro Pretorio potrebbero essere destinate a parcheggio in prossimità della Ztl. In periferia le aree dismettibili dalla Difesa potrebbero invece essere destinate a verde di quartiere o ad alloggi per i militari. Occorre prevedere nel Prg ulteriori prolungamenti delle metropolitane. La B da Laurentina deve arrivare a Tor Pagnotta. La Metro A va prolungata a sud da Anagnina fino a Tor Vergata, mentre a nord serve una diramazione verso Casalotti e un’altra in direzione Torrevecchia-Giustiniana. Punto dolente nell’attuale Prg, la mancanza delle aree di edilizia economica e popolare: «Non è concepibile che mentre su un tavolo si approva il Piano regolatore, su un altro si individuino le aree edificabili non disegnate sul Prg, da adottare con una Variante» rimarca An. Occorre più partecipazione: le commissioni congiunte Urbanistica, lavori pubblici e ambiente devono ricevere i municipi, le associazioni, i comitati di quartiere. A completare il decalogo, la Città dello Sport sull’asse Foro Italico-Tor di Quinto e alcuni capitoli prettamente tecnici. Il documento, 10 punti in 4 pagine, è stato recapitato a Veltroni ieri pomeriggio.

Lunedì è prevista in consiglio comunale la relazione dell’assessore all’Urbanistica Morassut. La risposta ad An potrebbe arrivare quel giorno o da un successivo incontro. «Tocca a Veltroni decidere se vuole fare sul serio» conclude Alemanno. La palla è lanciata, si vedrà se tornerà indietro.

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