Abortire a meno di 14 anni non è più un caso

Abortire a meno di 14 anni non è più un caso

(...) È il minimo dire che in Liguria è in preoccupante aumento il numero di bambine che si sottopongono ad aborto. Il 2007 è stato l’anno del tremendo record: 17 adolescenti da 14 anni in giù. E il dato dell’ufficio statistico della Regione Liguria si impone un nobile riserbo per non svelare l’età della più giovane, per non dire fino a che punto ci si è spinti.
Non si può però ignorare che quella dell’anno scorso è stata una cifra mai raggiunta prima, almeno negli ultimi 20 anni di cui si hanno dati ufficiali. Una cifra che è più che doppia rispetto al 2006. Una cifra non casuale, perché ripetuta anche per il gruppo di giovanissime che hanno abortito a 15 anni: 31 l’anno scorso, ancora un record. E per avere dati appena comparabili, bisogna prendere quelli del 2004, un anno comunque vicino, che aveva visto 9 aborti tra bambine di massimo 14 anni, 30 tra quindicenni e 162 nel complesso delle minorenni. Per il resto, tutte cifre sempre lontanissime da certi «primati» difficili da vantare. Numeri che dichiarano il fallimento degli obiettivi della legge 194. Anche perché i dati non sono riferiti a casi limite, non sono sempre legati a situazioni di bambine e adolescenti che vengono da culture particolari. La maggior parte sono sempre italiane, per lo più studentesse. Magari, come visto nella puntata precedente, sono minorenni che neppure lo dicono ai genitori, o che rifiutano la decisione negativa di chi ha su di loro la patria potestà e ottengono l’interruzione di gravidanza ricorrendo alla firma del giudice tutelare.
Il quadro che emerge dagli aborti praticati in Liguria torna a sollevare il problema dell’applicazione corretta della 194. E torna d’attualità il lavoro svolto in questo senso dal Centro Aiuto alla Vita. Eraldo Ciangherotti, vicepresidente di Federvita Liguria, ha scritto il 20 maggio una mail a tutti i nuovi parlamentari, per ricordare la necessità di un intervento sulla materia. Finora ha ricevuto solo sette risposte, di cui una sola da rappresentanti liguri, quella del deputato genovese Roberto Cassinelli, peraltro l’unico del centrodestra a battere un colpo.

Altri messaggi, anche fossero solo di riscontro e di ringraziamento formale, sono arrivati dall’Udc (Rocco Buttiglione, Pier Ferdinando Casini e Teresio Delfino), e dal Pd (Andrea Sarubbi, Paola Binetti, Luisa Bossa).
(3 - continua)

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