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Occhio a esultare troppo sull'auto, povera famiglia nel bosco e Albanese: quindi, oggi...

Occhio a esultare troppo sull'auto, povera famiglia nel bosco e Albanese: quindi, oggi...
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- C’è questa storia pazzesca a cui bisogna dare un po’ di peso. Il sindaco di Como, che mi pare sia stato eletto con una lista civica, ha predisposto un regolamento per i dehor, i ristoranti e i bar tanto statalista da far accapponare la pelle. Visto che a quanto pare non gradisce colori sgargianti e variegati, impone per regola comunale che sui tavoli ci siano solo tovaglie monocolore e arredi grigi. Così: decide lui che così il centro è “più bello”. Ci rendiamo conto? Guardate che può apparire qualcosa di piccolo, ma può diventare enorme. Già su insegne, tavoli all’aperto e tutto il resto i ristoratori devono sottostare a milioni di regole e regoline. Ma se iniziamo a imporre anche i colori, la bestia statale finirà per decidere tutto. Anche il menù, che forse un giorno per un sindaco potrà apparire troppo “turistico” e poco local. Fermatevi.

- Ripeterò allo sfinimento che non vivrei come la famiglia nel bosco nemmeno sotto tortura. Ma ognuno deve essere libero di fare le proprie scelte. Che i giudici tengano separati i genitori dai loro figli da settimane solo perché la burocrazia ha suoi tempi e la giustizia anche, lo trovo intollerabile. Spero che Nathan e Christine possano presto tornarsene in Australia. Non siamo il Paese giusto per loro.

- Sapete perché non mi sorprende che le scuole invitino Francesca Albanese senza contraddittorio? Perché s’è sempre fatto così. Quando dirigevo il giornalino del mio liceo, per dire, un paio di professori mi dissero che se scrivevo un articolo critico verso la sinistra allora era necessario pubblicare al fianco un’opinione contraria. Ma non li ho mai visti mobilitarsi per fare in modo che, a fronte di un pezzo “antifà” ci fosse un contraddittorio. So fatti così.

- Andateci piano ad esultare per la revisione europea sullo stop alle auto col motore a scoppio dal 2035. Allora, bisogna dividere i piani. Da un lato è positivo il calo dal 100% al 90% di riduzione delle emissioni perché questo non costringerà, già oggi, le case dell’automotive a dismettere le fabbriche di motore a scoppio e - di fatto - chiudere i battenti. In un settore in cui gli investimenti guardano cinque-dieci anni in avanti, avere questa prospettiva “aperturista” è fondamentale. Però, dico però, il contentino che l’Ue ci ha dato non è tanto e non sarà abbastanza. Alla fine solo il 35% dell parco immatricolazioni, dal 2035, potrà essere non elettrico. Ed è una quota irrisoria che lascerà, con ogni probabilità, il restante 65% nelle mani dei cinesi. Un primo passo, ma dobbiamo farne altri.

- È tremendo il video della coppia che a Sydney ha cercato di fermare uno degli attentatori ed è stata uccisa dai terroristi. Non si può morire così. Non nel 2025.

- Qui lo dico e qui lo confermo: la decisione del Parlamento europeo di togliere l’immunità ad Alessandra Moretti, per quanto possa

starvi antipatica, è folle. Primo, perché gli eurodeputati si dimostrano pavidi nel difendere le loro prerogative. Secondo, perché il Qatargate è una inchiesta iniziata male e finita peggio che non porterà da nessuna parte.

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