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L'Europarlamento revoca l'immunità ad Alessandra Moretti, salvata invece Gualmini

La decisione conferma la volontà espressa contro l'esponente Pd qualche giorno fa dalla commissione giuridica JURI, con 497 favorevoli, 139 contrari e 15 astenuti. Bocciata la richiesta per la collega di partito

L'Europarlamento revoca l'immunità ad Alessandra Moretti, salvata invece Gualmini
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L'assemblea plenaria del Parlamento europeo ha deciso di confermare il voto che era stato espresso qualche settimana fa dalla commissione giuridica JURI che aveva chiesto la revoca dell'immunità parlamentare per Alessandra Moretti mentre aveva respinto la richiesta di revoca per Elosabetta Gualmini, entrambe del Partito Democratico, coinvolte nell'inchiesta Qatargate. Per Moretti su 651 votanti, 497 hanno votato per revocare l'immunità, 139 invece contro e 15 astenuti; con gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle che avevano annunciato di volere votare a favore della revoca. Per Gualmini, su 655 votanti, 282 si sono espressi a favore della raccomandazione della JURI di non revocare, 254 contro e 19 astenuti.

Subito questa decisione la Moretti si è detta "amareggiata perché gli elementi su cui era basata la richiesta erano stati da me già smentiti su base documentale e continuo a sostenere che il voto non abbia guardato tanto ai contenuti della richiesta, ma sia stato condizionato da strategie e convenienze politico-elettorali". L'esponente del Pd se qulche giorno fa aveva definito quello della commissione "un voto politico e nei miei riguardi si è trattato di una resa dei conti fra gruppi parlamentari" adesso spera "di essere ascoltata in procura il prima possibile per potermi difendere dalle accuse", sottolinea, ringraziando il suo gruppo e "i tanti colleghi di ogni partito per il sostegno". "Continuerò a fare il mio lavoro a testa alta".

Nelle carte del Qatargate emergono infatti contatti tra la stessa ex candidata a presidente della Regione Veneto e alcuni dei principali indagati: Moretti è sospettata di associazione criminale finalizzata alla corruzione, anche se l'eurodeputata però ha sempre ribadito che "non mi viene attribuito nessun passaggio di denaro. Non ho mai ricevuto benefici, regali e vantaggi da nessuno e tanto meno dal Marocco o dal Qatar". "Davanti alla commissione - aveva detto ancora - ho spiegato che mi sono sempre occupata in tutta la mia carriera politica di diritti umani e civili. Quello sul quale hanno indagato era un periodo molto fitto di iniziative per salvare molte donne afghane. Era questo quello che facevo. Ciò che la Procura mi contesta rientra nelle mie prerogative parlamentari che sono quelle di svolgere le mie funzioni facendo dichiarazioni e missioni all’estero nella totale trasparenza".

Tra quelle che Moretti evidenzia come incongruenze nelle accuse a lei rivolte, ci sono "diversi viaggi in Marocco, dove però non ho mai messo piede in vita mia. Mi è stato contestato che sarei andata ad assistere a una partita di calcio durante i Mondiali in Qatar, e anche questo ho smentito. Mi è stato contestato - aggiunse - di aver fatto dichiarazioni in favore del Qatar, che poi sarebbe un mio diritto, ma ho prodotto in commissione un video dal quale emerge che non è vero. Contestazioni tutte smaccatamente false".

In ogni caso, aveva aggiunto Moretti, "sarò felice di andare di fronte agli inquirenti a far valere le mie ragioni e dimostrare la mia totale estraneità a questa vicenda. Da questa vicenda che sto subendo in prima persona voglio che nasca una battaglia politica in difesa del Parlamento".

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