Abruzzo, risparmi sui dirigenti e manica larga sui consulenti

In Abruzzo l’operazione trasparenza ha un limite. Sul sito della Regione, infatti, come su quelli di Molise e Veneto, non sono stati pubblicati gli stipendi dei politici locali.
La Regione applica inoltre la trasparenza in maniera molto contrastante: da una parte si informa il pubblico sugli stipendi di «direttori» e «dirigenti» e, in maniera molto dettagliata, sui compensi a enti e privati che hanno svolto funzioni di consulenza, con tabelle web su cui è possibile risalire ai singoli destinatari e alle relative aziende. Discorso non valido per tutte le regioni. Dall’altra parte, per l’intera giunta regionale abruzzese non vi è alcuna voce relativa alle retribuzioni di presidente, assessori e consiglieri.
Per quanto riguarda gli stipendi, stando ai dati pubblicati precedentemente dalla stampa, balzano all’occhio i dati relativi ai direttori e dirigenti regionali, rispettivamente 15 e 88, che percepiscono uno dei compensi più bassi rispetto ai colleghi manager delle altre regioni. Gli emolumenti per i «direttori» vanno da un minimo di 87mila euro a un massimo di 111 euro, a fronte di una media nazionale di 160 euro, con picchi di 180, per alcuni manager molisani. Stessa storia per i dirigenti, in netta inferiorità numerica se messi a confronto con i 314 della Campania; gli 88 dirigenti abruzzesi portano a casa un compenso annuo compreso tra i 77mila e i 111mila euro.
Anche in giunta regionale la media degli emolumenti è più bassa: 119mila euro per il governatore Chiodi seguito dal suo vice che è fermo, con tutti gli assessori abruzzesi, a 111mila euro. Ai consiglieri vanno «solo» 96mila. Tutti gli importi della giunta regionale abruzzese sono da considerarsi al netto.

Se i compensi dei dirigenti abruzzesi potrebbero essere da esempio per le altre regioni, non lo sono le consulenze che restano tante e in linea, per numero ed emolumenti, con le altre regioni italiane fino a oggi considerate.

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